[ot-caption title=”Damir Miskovic con Nenad Bjelica – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2014/08/01-Damir-Miskovic-e-Nenad-Bjelica.jpg”]
Il comunicato di ieri di Damir Miskovic, e cioè di colui che ha in mano l’intera gestione tecnica della società, assolve al ruolo di riconfermare non solo la guida tecnica di Bjelica, ma anche di smorzare una volta di più le voci di disimpegno di Gabriele Volpi.
Servivano forse le parole del dirigente croato a tranquillizzare gli animi degli sportivi preoccupati da uno scenario che pure prima del comunicato, appariva comunque di difficile attuazione.
Il disimpegno del Patron non c’è, ed anzi, il progetto triennale è rilanciato e ribadito con gli stessi uomini, seppur con un entusiasmo tutto da ritrovare.
Con una vittoria da ritrovare. E’ sempre più evidente come a questa squadra manchi soprattutto quella tranquillità mentale e quella fiducia nei propri mezzi che guida le gambe ai migliori propositi.
Di questo probabilmente si sono accorti Miskovic e chi dirige la società da ancor più vicino, potrebbe bastare una scintilla, una ruota della fortuna sorridente, una vittoria colta in qualsiasi modo, per riprendere il filo perso all’ultimissimo secondo del primo tempo di Cesena.
Il calcio spesso conosce queste situazioni, crisi più o meno lunghe e diversi passaggi a vuoto, prima di svoltare e di tornare a marciare.
Ne è piena la storia del calcio. Ci sono squadre che colgono ancora più forza, uscendo da momenti di grandissima difficoltà, quando sembra che niente ti riesce e sei castigato al primo errore. La testa fa il resto.
La qualità di questa rosa resta alta, basti pensare al primo tempo della partita contro il Cagliari, con i rossoblù costretti per lunghi tratti del match nella propria metà campo se non quando nella propria area di rigore.
Batti e ribatti che gridano vendetta, traiettorie beffarde che possono girare un match, episodi tecnici o arbitrali che davvero sembrano voltare sempre e comunque le spalle, rendendo tutto molto più complicato.
Ma non c’è stato un giocatore che ha tirato la gamba indietro, nessuno ha giocato sotto ritmo, l’intensità della squadra ha sorpreso tutti in positivo, cosi come le trame di gioco, tornate nei primi 45 minuti di domenica quelle dei tempi migliori.
Il tutto fino al gol di Melchiorri che ha rispento la lampadina della fiducia, quindi della testa, quindi delle gambe.
I punti sono andati nuovamente agli avversari, ma il gruppo è sembrato compatto ed è questa la vera notizia, la prima mattonella dalla quale cercare di rifondare mura solide.
Miskovic ha battuto un colpo, Bjelica c’è, Volpi c’è, l’amuleto Fusco sarà ancora più vicino a mister e squadra; se avevamo sopravvalutato le qualità di questo gruppo lo scopriremo nelle prossime settimane, senza appello.
Ora torniamo all’umiltà primordiale, e tutto allora potrà nuovamente “girare”.
