Ragionando di attaccanti, il peccato è arrivarci sempre un pò in affanno, all’inizio del campionato.
Per motivi diversi, per incertezze dal mercato, per motivi di infortuni o di scarsa brillantezza fisica (vedi Bidaoui e Galabinov), fatto sta che lo Spezia, da tempo, stenta a presentarsi al via al 100% delle forze.
Detto questo, i bianchi si presentano per l’ottava volta consecutiva ai nastri di partenza della serie B, e l’ambizione è sempre quella di provare a fare meglio dell’anno prima.
Il che, tradotto, significa presentarsi in griglia Play Off da una posizione maggiormente favorevole.
Questo è l’obiettivo dichiarato, la meta da seguire.
Per arrivarci, la società di via Melara si affida ancora a Guido Angelozzi, alle sue capacità dirigenziali, alle sue abilità ed alla sua esperienza in sede di mercato.
E’ senz’altro lui, il dirigente siciliano, la miglior scelta della recente gestione Volpi, la garanzia più autentica per un presente ambizioso pur ristretto nei paletti di un’auto-finanziamento che, anche alla luce di recenti operazioni di mercato in uscita, dovrebbe essere in teoria più florido rispetto agli ultimi budget stretti da lacci e lacciuoli abbastanza rigidi.
Si riparte da Vincenzo Italiano, tecnico emergente, affamato, con idee molto chiare in testa.
Il tecnico italo-tedesco può idealmente sviluppare il buon lavoro svolto da Pasquale Marino, buona parte della formazione iniziale è la stessa dello scorso anno, ma dalla prima gara amichevole fino alla coppa Italia contro il Sassuolo, questa squadra ha mostrato già le nuove idee di mister Italiano nelle due fasi di gioco.
Si ha la sensazione che, stante la mentalità offensiva del neo mister, anche quest’anno assisteremo ad una squadra che creerà molto, che magari subirà qualcosa, ma che avrà un’identità ben precisa votata all’attacco, all’aggressione quanto più costante dell’avversario nell’altrui meta campo.
Si ha la netta sensazione che non ci annoieremo, e che sia perfino difficile porsi obiettivi e traguardi.
A questo tipo di calcio, per renderlo vincente, occorre un buon sprint iniziale, tanta gamba, quell’ entusiasmo derivante da buoni risultati, e grandi motivazioni.
Partire forte sarà importante, appunto, ma non sarà semplice farlo, anche per i motivi con i quali abbiamo aperto questo articolo.
Eppure una buona partenza alimenterebbe certo quel pò di entusiasmo “popolare” del quale si sente estremamente bisogno, visti anche i dati non entusiasmanti riguardo agli abbonamenti sottoscritti.
Non c’è dubbio che, più di ogni altra stagione e senza ragionare se sia giusto o meno, sarà inevitabilmente la squadra a dover trascinare intorno a sé il grande pubblico, e per far questo potrebbe davvero occorrere pochissimo tempo.
Si potrà scalfire questo lieve torpore solo attraverso risultati positivi, solo facendo assaporare grandi traguardi sul campo, andando oltre ad una politica societaria giusta, si, ma che difficilmente scalda i cuori se non accompagnati dal profumo forte di un’erba vincente.
Buon campionato a tutti i tifosi aquilotti, a tutti gli sportivi, a questa società che pur lontana nei suoi massimi esponenti – eccezion fatta per Guido Angelozzi – sta forse trovando la chiave per godere di buona salute sul lungo periodo, condizione che può preludere davvero ai migliori traguardi.