[ot-caption title=”Niccolò Giannetti alla conclusione nel match con il Catania – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2014/10/Niccolo-Giannetti.jpg”]
Quando, a secondo tempo inoltrato, Situm ha pressato il portatore di palla del Catania fino quasi alla nostra area di rigore, con Giannetti ormai pronto a subentrare, il pensiero per un attimo è andato ad Ebagua e ad Ardemagni.
A quanto siano “distanti“, ancora, da questa squadra.
Probabilmente ad entrambi non basterà aver recuperato dai rispettivi guai fisici, per ritornare tra gli undici titolari.
Occorrerà molto di più di un semplice recupero fisico.
Catellani, Situm e Giannetti sono oggi il volto buono dell’attacco aquilotto e probabilmente nessuno, due mesi fa, l’avrebbe immaginato.
Il calcio lo si può teorizzare all’infinito ma quasi mai si riesce ad azzeccare in pieno le sue regole e i suoi misteri.
Situm seconda punta ma anche prima punta “anomala“, che non dà punti di riferimento costanti e ha rapidità ed esplosività nelle gambe.
Catellani seconda punta o uomo dietro l’unica punta, in uno stato di forma esuberante, giocatore che da inizio anno detta legge tra le linee avversarie.
E poi Giannetti, l’uomo di maggiore prospettiva e forza, basti vedere la sua valutazione in sede di mercato e quello che fece intravedere lo scorso anno: prima punta, seconda punta o punta esterna, in cerca solo di un po’ di confidenza con il campo.
Non ci fosse stato il piccolo infortunio di Bakic, Bjelica gli avrebbe dato maggiore minutaggio nell’ultima partita, in vista della delicata sfida di Livorno.
Situm, Catellani, Giannetti, attendendo le due “teoriche” bocche da fuoco per eccellenza, sono un bel vedere, una piccola scommessa da giocarci ad occhi chiusi sul futuro.
Tre attaccanti che, guarda caso, per le loro caratteristiche, meglio si sposano con la nuova ricerca da parte del mister, di ripartenze rapide e di squadra sempre e costantemente corta, che sa fare densità, sa difendere in undici e far male tra le linee.
Ardemagni ed Ebagua? La sensazione è che, non ci sia fretta…