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C’era una volta il Brescia: quello dei Baggio, Toni, Guardiola e Mazzone, capace di raggiungere anche quota 50 punti nella massima serie. Sono passati circa dieci anni da quelle formazioni che sapevano emozionare il pubblico di casa e non solo, eppure, nell’osservare la situazione attuale, sembra passata una vita.
Malinconia a parte, analizziamo un pò più da vicino il prossimo avversario dello Spezia.
19 i punti sinora conquistati, frutto di quattro partite vinte, sette pareggiate e sei perse, l’ultima delle quali nell’ultimo turno, per due a zero, in casa del Vicenza.
4-4-2, ma anche 4-3-2-1 il modulo utilizzato da Mister Iaconi, fratello del Ds Andrea e in sella dalla scorsa stagione al posto dell’esonerato Bergodi.
Una storia d’amore mai nata con la tifoseria di casa, con il tecnico più volte messo in discussione, ma sempre difeso dalla società. L’ultimo, triste, episodio risale a mercoledì, quando, pochi istanti dopo la notizia dell’acquisto del club da parte dell’uomo d’affari pakistano Kadir Sheikh Abdul, tre tifosi hanno fatto irruzione nel campo d’allenamento delle Rondinelle, dirigendosi minacciosamente verso Iaconi, ma tempestivamente bloccati dagli uomini della Digos.
Dunque, tanta incertezza regna in casa dei lombardi, tanto che, dopo l’annuncio del nuovo proprietario, che avrebbe sconfitto in volata l’altro potenziale acquirente, Sagramola, si rincorrono già i nuovi nomi per la carica di Ds, tra cui quello di Sensibile, libero da vincoli contrattuali.
Fortemente in bilico, dunque, la posizione di Iaconi che, tra stupore e sfiducia generale, dovrà plasmare una squadra già in difficoltà e in lotta per non retrocedere.
Guardiamo però da un po’ più da vicino la rosa bresciana:
DIFESA: a difendere la porta di Minelli, l’esperienza di Antonio Caracciolo, Michele Zambelli e Valerio di Cesare, incapace però di impedire che le Rondinelle, con 24 gol subiti, siano una delle squadre con la peggior difesa del campionato.
CENTROCAMPO: anche sulla mediana agiscono molti giocatori navigati, tra cui Sestu, l’ex Juve e Fiorentina Oliveira, ma anche Budel, attualmente infortunato, e Bentivoglio.
ATTACCO: A primeggiare su tutti l’airone Caracciolo, già a segno nove volte in quindici apparizioni, ma al momento out per infortunio. In avanti, anche l’estro del diciottenne marocchino, dal passaporto olandese, Ismail H’Maidat e quello del brasiliano Felipe Sodinha. Non solo, anche l’eterna promessa Corvia e il giovane Valotti, chiudono un reparto, sulla carta, di tutto rispetto.
Eppure, non sempre i nomi sono sinonimo di affidabilità: i lombardi, difatti, in 17 giornate, sono stati capaci di andare in rete solo 18 volte, di cui nove, come appena ricordato, grazie a capitan Caracciolo. Motivo per cui, tolto l’airone, il Brescia è riuscito a segnare la misera cifra di nove reti.
Nel complesso, dunque, una squadra con un’età media elevata, ma al cui interno figurano anche molti giovani, sinora però poco utilizzati.
Una squadra dal doppio volto, capace anche di ribaltare in appena cinque minuti partite come quella di Bologna, ma incapace, nei fatti, di dare seguito alle proprie prestazioni.
Insomma, il diciassettesimo posto non sembra del tutto casuale.