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Sei partite vinte, sette pareggiate e otto perse. Totale: 22 punti e diciottesima posizione in classifica. Una tabella di marcia non proprio felice quella del Varese di Mister Bettinelli, costretto, anche in questa stagione, dopo la salvezza conquistata in extremis lo scorso anno nello scontro play out contro il Novara, a lottare per mantenere la categoria cadetta.
Se ad oggi infatti il campionato fosse concluso, i lombardi sarebbero costretti ad un nuovo scontro play out, questa volta contro il Catania.
“Rapporti umani e riappropriazione delle risorse del territorio“. Questa la filosofia dei biancorossi, in serie B dal 2010 e capaci di sfiorare in più occasioni la storica risalita nella massima serie.
Dallo scorso anno però, la formazione lombarda, complice anche il passaggio di proprietà da Antonio Rosati ad Andrea Laurenza, ha dovuto ridimensionare i propri obiettivi, faticando non poco, dopo ben tre esoneri, prima di conquistare la tanto agognata salvezza.
Quella che ad oggi è allenata da Bettinelli, storica bandiera biancorossa, è una rosa giovane, ricca di prospettive e in attesa di raggiungere la definitiva maturità .
5-3-2 il modulo utilizzato, con Bastianoni tra i pali, Luoni, Rea, Simic, De Vito e Fiamozzi a comporre la linea difensiva, Corti, Capezzi e Zecchin sulla mediana e Neto Pereira, autore sin qui di otto reti, e l’eterna promessa Lupoli a completare il reparto d’attacco.
In rosa anche vecchie conoscenze come Emanuel Rivas, lo scorso anno tra le fila aquilotte.
Dopo il girone d’andata, 27 sono i gol messi a segno e 33 quelli subiti. Se dunque l’attacco ha un discreto score, altrettanto non si può affermare della difesa, la quarta più perforata del campionato, dopo Trapani, Catania e Cittadella.
Ad ogni modo chiare le idee dei lombardi: “Mai piangersi addosso, mai cercare scuse, mai pretendere campioni in rosa, bensì valorizzare i gioielli del vivaio“.