“Capri? Oh, che bella città!” – “No, a dire il vero ho detto Carpi!” – “Carpi? E dov’è Carpi?” – In Emilia, e se ti può interessare siamo primi in serie B!” – “Ah si si, ora ricordo!”.
Analizzando il prossimo avversario dello Spezia, abbiamo voluto immaginare questo simpatico siparietto che mette in evidenza come Carpi, città a molti sconosciuta sino a non molto tempo fa, sia ad oggi una realtà di tutto rispetto. Di certo, mai nessuno all’inizio del campionato, avrebbe immaginato che la compagine guidata da Fabrizio Castori si sarebbe trovata prima a 50 punti dopo venticinque giornate.
E’ risaputo, però, come il campionato cadetto regali ogni anno delle emozioni e il Carpi, senza ombra di dubbio, è una di queste.
14 partite vinte, 8 pareggiate e 3 perse: questo lo score degli emiliani, in fuga sulle dirette concorrenti, ed in particolare sul Livorno, terzo a dieci punti di distacco.
Dietro le quinte, una società solida che in estate ha perfezionato una squadra che può vantare un portiere di tutto rispetto per la B, ovvero Gabriel del Milan; in difesa, perso Pesoli ma mantenuti giocatori come Romagnoli, è arrivato il promettente Suagher, diventato punto fisso delle retrovie biancorosse, ma sfortunato per un recente K.O che lo terrà lontano dai campi di gioco per tutta la stagione.
A centrocampo, persi Memushaj , De Vitis e Sgrigna, il Carpi ha puntato su giovani interessanti come Mbaye e Gatto, arrivati dal Chievo. A questi, si sommano le conferme di Lollo, Bianco e Porcari, per garantire alla mediana un mix di esperienza, dinamicità e palleggio.
Il reparto offensivo, che può ancora contare sul talento di Di Gaudio in posizione di trequartista, si avvale del nigeriano Jerry Mbakogu, ad oggi K.O per infortunio, ma autentica rivelazione del torneo con 13 gol messi a segno.
Unica nota stonata, in una stagione sin qui perfetta, la positività alla cocaina da parte di Concas, punito dalla società con lo svincolo, al suo posto però nel mercato di gennaio è arrivato Molina dall’Atalanta.
A guidare la squadra, il tecnico marchigiano Fabrizio Castori, allenatore navigato e conoscitore del mondo cadetto, in sella sulla panchina emiliana dallo scorso luglio. Con i biancorossi ha mostrato intelligenza tattica, variando diversi moduli di gioco, dal 4-4-2, al 4-3-3, al 3-5-2, fino ad usare il 4-4-1-1.
Insomma, la sensazione, è che di questo Capr, ops Carpi sentiremo ancora parlare per molto tempo.