[ot-caption title=”Grafica SpeziaCalcioNews” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2015/02/Mister-Bjelica-Carpi.jpg”]
Il mister non cambia…
Non cambia una virgola rispetto a ciò che pensava fino alla settimana che ha portato alla partita contro il Carpi, non cambia neanche agli occhi e al mirino di terne arbitrali che sembrano averlo preso di mira, quasi un obiettivo da “colpire” per voler zittire sul nascere polemiche e atteggiamenti scomodi, sopra le righe ma certamente non più di molti altri colleghi e molte altre aree tecniche.
Si fa presto a diventare facili obiettivi e si fa ancor più presto a restare bersagli inermi se non vi è una reazione, magari ufficiale, da parte della propria società.
Reazione che non ci sarà, almeno ufficialmente e strillata, ma semmai nelle sedi e con i modi che più si addicono alle linee guida privilegiate dal Patron.
Ciò che conforta il mister è la consapevolezza di avere la piazza dalla sua parte, una piazza che ormai sa riconoscere i limiti e i difetti di questa squadra e che si sta abituando a conviverci con meno nervosismo rispetto a qualche settimana fa.
C’è sempre più convinzione di avere tra le mani una compagine potenzialmente molto valida ma anche molto “giovane“, con tutto ciò che ne consegue.
I mugugni, quelli esistono ovunque, in questo il calcio è più che mai “paese” in tutto il mondo.
Questa piazza però digerisce sempre più a fatica decisioni ed episodi sfavorevoli che quasi settimanalmente si susseguono e che in un campionato cosi equilibrato e difficile pesano, eccome, nell’economia di una classifica alla quale basta un minimo colpo d’ali per volgere dal nuvoloso al bello, e una minima sbandata per cadere e perdere terreno.
Dove non cambia il mister è anche nell’abitudine, sul piano più prettamente tecnico e tattico, di fare poche sostituzioni durante i secondi tempi di molti match.
Dietro questa decisione vi saranno senz’altro attente analisi, del resto non sempre chi subentra è in grado di fornire più utilità ed efficacia rispetto a chi esce, è però fuori di dubbio che la panchina dello Spezia è lunga e importante a livello qualitativo, sa fornire tecnica, presenza fisica e le giuste variazioni tattiche.
In qualche frangente sarebbe forse servito un maggiore apporto a livello di “fiato” per tenere botta a centrocampo, reparto che molte volte, nei secondi tempi, è andato in affanno.
Per fare un esempio, Gagliardini – che viene da buone prestazioni – assieme ad Acampora nell’ultima partita avrebbe forse potuto contrastare più efficacemente il reparto contrapposto rispetto ad un affaticato Brezovec, nell’ultima mezzora.
Allo stesso tempo magari Situm avrebbero potuto dare più freschezza e più sprint nelle azioni di rimessa che concedeva il Carpi.
Non cambia il mister, e per fortuna ciò che maggiormente non cambia è la sua convinzione di avere tra le mani un organico importante che potrà crescere sotto molti aspetti una volta ritrovati tutti i protagonisti.
Juande, Bianchetti e De Col daranno un contributo importantissimo a livello tecnico e fisico nei mesi che verranno.
E quel De Las Cuevas promette di infiammare il Picco col suo talento cristallino, a ricordarci che il mercato di gennaio, con un po’ di pazienza, saprà renderci più forti di quello che eravamo un mese fa quando veleggiavamo ad un passo dal terzo posto.
