[ot-caption title=”Nenè si gira in area e calcia a rete, Pinsoglio gli nega la rete – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2015/02/Nene-al-tiro.jpg”]
Il futuro tattico di questo Spezia è ciò che più attrae e coinvolge il tifoso oggi.
Da settembre scorso lo Spezia, più volte ribattezzato “camaleontico“, si è adattato non senza qualche difficoltà, alle varianti tattiche del mister dettate a volte dall’emergenza, e a volte dal desiderio di sorprendere gli avversari.
Sappiamo dei vari 4-3-3, 4-4-2, 3-4-3, 4-2-3-1, 3-5-1-1 (di livornese memoria) e 3-5-2, modulo, quest’ultimo, che ha dato certamente ottimi risultati in termini di solidità ed efficacia in particolar modo nelle partite esterne di buona parte del girone d’andata, quando le parole d’ordine erano “compattezza” e velocità di ripartenza.
Questo è il modulo al quale tutti guardiamo per affrontare con più serenità e certezze questo rovente girone di ritorno nel quale lo Spezia ha assoluta necessità di ritrovare solidità.
La partita di Carpi, in questo senso, ha dimostrato quanto il 3-5-2 sia nelle corde migliori di questo gruppo.
Per qualche momento abbiamo pensato che gli arrivi di Stevanovic e Kvrzic preludessero ad un abbandono di questo modulo, non avendo entrambi i giocatori caratteristiche adatte a ricoprire l’intera fascia, da esterni cioè di un centrocampo a 5.
A questo proposito appare anzi piuttosto urgente il rientro di De Col, colui il quale assieme a Datkovic aveva creato un binario di destra praticamente imperforabile per gli esterni avversari.
L’innesto di Bianchetti, probabilmente a discapito di Valentini, garantirà ancora più fisicità e sicurezza a tutto un reparto che ha bisogno urgente di registrarsi e ritrovare un’idea di imperforabilità che, anche a livello mentale, non potrà che fare bene.
La squadra infatti, fino a un mese e mezzo fa, era forte anche di “testa“, quando quella compattezza tra i reparti cresceva in misura esponenziale, ad ogni settimana in cui non si subiva gol.
Questo è il mantello di cui lo Spezia dovrà rivestirsi per nascondere altre piccole lacune che si trascinano da tempo, pensiamo alla fase di impostazione e alla fase realizzativa.
Il mercato di gennaio potrebbe però essersi rivelato fondamentale, se questo è il vero Nenè denominato, dagli addetti ai lavori, un lusso per la categoria; un giocatore in grado di manovrare, che possiede nelle sue caratteristiche una dote importante come l’ultimo passaggio, e qualche gol importante in canna.
Questo in attesa del miglior Giannetti e di un Catellani al quale il turno di riposo forzato potrebbe fare molto bene in vista di una primavera che lo vedrà protagonista, lui che ha tanta imprevedibilità, tanto fiato da spendere e una voglia matta di portare questa piazza in paradiso.
Resta lui il vero leader in campo.
Senza dimenticare Juande, che sembra l’uomo giusto da affiancare a De Las Cuevas per dare possesso palla e ritmo a tutta la squadra, per tornare a nascondere il pallone agli avversari nei momenti cruciali del match.
Tutto insomma in funzione di questo “internazionalSpezia” che dopo aver ritrovato l’entusiasmo derivante dai tre punti in rimonta col Modena dovrà dimostrare nell’immediato di avere ancora tutte le carte in regola per sorprendere e tornare in alta quota.
Vicenza e Avellino, che possiedono un parco giocatori non superiore al nostro, dimostrano che un filotto di successi è possibile.
Questo è il salto che ci manca, un salto che però resta sempre li, a portata di mano…