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Arrivato allo Spezia durante il mercato estivo in prestito dall’Atalanta, Roberto Gagliardini ha collezionato cinque presenze nelle prime sei giornate di campionato: poi la pubalgia lo ha costretto lontano dal campo per tutto il girone di andata e al rientro in campo contro il Frosinone ha segnato il suo primo gol con la maglia bianca. In seguito, altre otto presenze, compresa quella nella gara casalinga di sabato scorso.
Al “Picco“, hai vestito la maglia da titolare nel pareggio contro il Vicenza: “Il Vicenza è un’ottima squadra con un buonissimo mister: sono stati molto bravi a chiuderci sugli esterni, che sono la nostra forza. Poi noi abbiamo avuto almeno due o tre occasioni per segnare, ma anche loro si sono portati in avanti pericolosamente diverse volte: il Vicenza è una squadra molto forte e ben organizzata, quindi penso che il punto guadagnato sia un buon risultato“.
La forza di questo gruppo sta nel farsi trovare pronti anche dopo un po’ di tempo in panchina: “Chiunque stia in panchina o in tribuna deve sempre farsi trovare pronto e io penso di esserci riuscito. Non sono molto contento della mia annata, poteva andare sicuramente meglio per vari motivi, però mancano ancora alcune partite e cercherò di dare il massimo“.
Come è stato sostituire Brezovec nella partita di sabato? “Ho caratteristiche diverse rispetto a Brezovec, lui è molto pericoloso nei calci piazzati, cosa molto importante per la squadra, mentre io ho altri pregi. Comunque rispetto le scelte del mister e voglio solo il bene di questa squadra“.
Quanto fa crescere l’esperienza in Nazionale e quanto è importante per un giovane? “Mi è servito molto andare in Nazionale, soprattutto nel periodo in cui giocavo poco: sia moralmente che fisicamente sapere di giocare una partita intera con la Nazionale, dopo aver saltato una o due partite di campionato, aiuta molto“.
Qual è la squadra più pericolosa per la corsa play-off? “Non saprei, tutte le formazioni che arrivano a giocare i play-off sono difficili da affrontare: dopo la partita di sabato, penso che il Vicenza può essere una squadra molto pericolosa nei play-off; ovviamente conta molto la posizione in cui ci si classifica, per avere più o meno partite da giocare nella griglia finale“.
Lo scorso anno a Cesena avete vinto i play-off: “Cesena come Spezia è una piazza molto calda: la differenza è che là si giocava per raggiungere a tutti i costi la serie A, qui la promozione sarebbe un sogno, perché ad inizio campionato non si pensava di poter raggiungere un traguardo simile. Noi abbiamo tanta voglia di andare in serie A, il gruppo è molto coeso e sicuramente una promozione cambierebbe la vita a tutti, giovani e non“.
A proposito di giovani, quali sono le differenze tra il calcio italiano e il resto d’Europa? “In altri Peasi magari vengono date più chance ai giovani: viene permesso di giocare di più, facendo fare esperienza e quindi riuscendo a creare prima giocatori pronti ad esordire in prima squadra“.
Infine una battuta sui metodi di allenamento di mister Bjelica: “Per me è stata una novità questo metodo di allenamento: non lo avevo mai provato in tutta la mia carriera, comunque è sicuramente positivo e sta dando i suoi frutti. Metterci sempre in competizione anche durante gli allenamenti è positivo, perché ognuno dà il meglio: poi ovviamente è il mister a fare le sue scelte“.
