[ot-caption title=”Alberrto Masi e Francesco Tavano” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2016/01/masi.jpg”]
D’accordo non c’è fretta, lo hanno ribadito anche ieri l’altro in conferenza stampa, sia il Presidente Nanni Grazzini che il DS Pietro Fusco, anche perché in una settimana scarsa, lo Spezia si gioca tanto del futuro, con la doppia sfida Bari – Alessandria che, se superata a pieni voti, aumenterebbe autostima e fiducia per il futuro.
Non c’è fretta ma si sta lavorando da inizio mercato sul difensore centrale, con sondaggi in varie direzioni, sia di grande esperienza, come Moras, o dal profilo in ascesa, con Migliorini, ma non solo.
Per Migliorini i contatti con la Juve Stabia per il momento sono stati interrotti, anche se quella della dirigenza spezzina resta l’offerta migliore per il giocatore, a questo punto però l’Avellino potrebbe rilanciare ed aggiudicarsi il giocatore.
Anche perché ci sono altri profili giovani che Fusco insegue, a partire da Francesco Vicari del Novara, per arrivare ad Alberto Masi della Ternana, storia di ieri e magari per finire con la “vecchia” conoscenza Matteo Bianchetti, anche lui al Verona come Moras.
Il club umbro per il momento però avrebbe risposto “no, grazie“, ma non è affatto escluso che le parti non possano approfondire nuovamente i contatti, magari proponendo uno scambio (Valentini?) con conguaglio.
Ma l’obiettivo più allettante resta Vangelis Moras, al quale la società di Via Melara propone un contratto sino al 2018, ma che deve convincersi a sposare il progetto Spezia, dopo tanti anni all’Hellas, questo il vero ostacolo, più che la contropartita economica che pretendono gli scaligeri per un giocatore in scadenza di contratto.
L’alternativa può essere Bianchetti: Pietro Fusco, presente ieri sera negli studi di Sportitalia, ha confermato l’interesse per i due giocatori del Verona.
Queste al momento le trattative più attuali, in attesa che il mercato svolti verso la seconda parte del mese, quella che può portare qualche variazione anche in altri ruoli, senza rivoluzioni, parola del DS Pietro Fusco.