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Anno nuovo, panchina nuova. Il 2016 barese inizia con una novità: fuori Nicola, dentro Camplone. Al tecnico piemontese, fatale il K.O rimediato a Trapani, l’ultimo dei sei totali che hanno fatto sprofondare i galletti a meno dieci dal secondo posto, attualmente occupato dal Crotone con 45 punti.
L’ex Direttore di gara, nonchè attuale Presidente dei pugliesi Paparesta ha deciso dunque di sollevare dall’incarico l’ex Livorno, puntando forte sul Mister di Pescara, reduce dai buoni risultati ottenuti sulla panchina del Perugia.
Con lui, sbarcano anche Minala, centrocampista laziale, di ritorno dopo i sei mesi no a Latina e il terzino di spinta Guilherme, ex Steaua Bucarest. Grazie al suo arrivo, Camplone potrà quindi contare su una rosa rapida ed offensiva, con i difensori laterali come Sabelli primi attaccanti, pronti a servire palloni preziosi per bomber Maniero, sinora a segno in sei occasioni.
In attesa di altri regali dal mercato, il neo allenatore pugliese è chiamato a dare una scossa ad un ambiente sottotono, deluso da un finale d’andata che ha ridisegnato gli iniziali obiettivi di gloria.
Una svolta che dovrà necessariamente passare da un mal di gol che vede i baresi al di sotto delle medie delle grandi, con sole 25 reti messe a segno. La stessa retroguardia, trafitta 22 volte, non è di certo sinonimo di garanzia.
Nel complesso, sono dieci le partite vinte dall’ex squadra di Nicola, a fronte di cinque pareggi e sei sconfitte che vogliono dire sesto posto a quota 35 a pari merito del Brescia.
Risultati sin qui deludenti, considerata una rosa che può contare pedine quali De Luca, Rosina, Sansone, Porcari e Donati, con quest’ultimo in odore di trasferimento.
Per invertire la rotta, non solo tanta costanza, ma anche un pò di sano fatalismo riconducibile al neo tecnico Camplone: una famosa locuzione latina recita difatti “Nomen Omen“, “il destino nel nome“. I tifosi del Bari dormano dunque sonni tranquilli.
