[ot-caption title=”Gabriele Volpi all’Olimpico di Roma – Foto SpeziaCalcioNews” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2015/12/Volpi-sotto-la-Curva.jpg”]
Non è una regola l’ottimismo, tanto meno deve diventare un obbligo, o una facile scorciatoia, per non guardare in faccia i problemi. Sicuramente però, in qualunque contesto, può aiutare a vedere meno “nero” di quel che appare.
Le dimissioni di Nanni Grazzini dalla carica di Presidente dello Spezia Calcio, hanno fatto rumore sia per la sostanza che per la tempistica, finendo per diventare il primo argomento di discussione per un’intera città sportiva, uscita demolita dalla sfida di lunedi sera contro l’Alessandria. Un ambiente che, adesso, si interroga su tutti i possibili ed immaginabili scenari futuri. Tra paure e catastrofismi ingiustificati, c’è anche tanta gente che ci vede semplicemente una pagina che si chiude, ed un’altra, magari più fortunata, che si aprirà.
C’è sempre una fiammella di speranza ad accendere cuore e mente di tutti in qualunque situazione, figuriamoci se non possiamo trovarla e sentirla in questo caso.
Il ruolo di Presidente (pur senza portafoglio) in una società di calcio è meno banale di quel che sembri ad occhio superficiale; risulta quindi interessante approfondire questo argomento e capire dove si potrà parare.
Il Patron Gabriele Volpi, di sicuro, avrà l’occasione di dare un segnale ben diverso dal passato, ossia scegliere un uomo, alla guida della società, che abbia grande sostanza calcistica, manageriale e dirigenziale. Qualcuno che mastica calcio a 360 gradi, che abbia un’esperienza importante, che conosca il linguaggio e le regole del calcio in ogni sua sfumatura. Un nome magari forte, una presenza importante, che incuta rispetto e infonda sicurezza estrema a chi gli gravita intorno.
Qualcuno, in pratica, che è mancato tremendamente negli anni. Meno “sorrisi” a trentadue denti – per quanto trattasi di puro aspetto caratteriale non certamente censurabile – e più uomo di calcio “basilare”, anche dal volto “duro”, che possa confrontarsi con allenatori e direttori sportivi con l’occhio, e la sapienza tecnica, necessari a dare un apporto sostanzioso e non meramente formale. In grado di farsi idee precise, e ricercare soluzioni più adeguate, riguardo ad ogni particolare questione settimanale. Un uomo non solo d’ufficio, ma anche di campo e di spogliatoio. Impossibile da trovare? Chissà.
Tutto ha un suo prezzo, sebbene talvolta possono trovarsi soluzioni e personalità a basso costo davvero eccezionali, senza andare troppo lontano. Questione anche di fortuna, e di “opportunità” dei momenti.
E’ partita da ieri dunque la caccia ad un personaggio che possibilmente abbia già vissuto e amato questo ambiente, oppure qualcuno con un chiaro modus operandi e capacità ben definite, che abbia le caratteristiche giuste per cavalcare una piazza non certo semplice.
Anche dai periodi negativi si costruisce il futuro.
Potrebbe essere arrivato un momento perfetto per dare a questa società una guida forte, tutt’altro che una soluzione di ripiego.
Dal resto del mercato di gennaio, poi, scopriremo altre volontà, e tireremo le somme degli investimenti effettuati per coprire le evidenti falle sulle quali, questa squadra, gioca pericolosamente da mesi.