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Da un lato le incertezze societarie, dall’altro una classifica a dir poco preoccupante: ad Avellino la confusione regna sovrana, tenendo in ostaggio i supporter irpini.
Le voci di una vendita del club sono difatti sempre più insistenti, con una cordata di imprenditori capeggiata da Fabrizio Preziosi, figlio di Enrico, pronta a trattare con l’attuale Presidente Taccone, cliente molto ostico che, stando alle ultime indiscrezioni, avrebbe chiesto circa 13 milioni per il 60 percento della squadra.
Negoziazione dunque tutt’altro che scontata, dalle tempistiche ancora incerte, per lo meno da qui sino alla fine dell’anno.
E non è un caso che i dubbi di un futuro nebuloso siano sinonimo di un presente disastroso dal punto di vista calcistico. Digerita infatti una stagione incolore come quella passata, la squadra allenata da Mimmo Toscano sta vivendo uno dei peggiori momenti dal ritorno in cadetteria.
Penultimo posto in classifica a soli sei punti, appena una vittoria, tre pareggi e ben quattro sconfitte – l’ultima, sonora, a Perugia – e una difesa che fa acqua da tutte le parti – già 12 i gol subiti, peggio solo il Vicenza –
Inevitabili dunque le lamentele e le voci di un esonero di Toscano, chiamato alla riscossa nella difficile gara interna contro lo Spezia.
In vista di sabato, l’ex tecnico di Ternana e Cosenza, ha blindato i propri uomini, concedendo al pubblico ferito soltanto la ripresa dei lavori.
Dall’infermeria, intanto, ancora cattive notizie per Mokulu, a forte rischio per la gara contro le Aquile, mentre sicure le assenze di Castaldo e dell’ex Ardemagni.
Trapelano invece novità dal punto di vista tattico, con Toscano pronto ad adottare un inedito 4-3-3 speculare a quello dei bianchi, composto in difesa dai centrali Djimsit e Diallo e dagli esterni Gonzalez e Asmah. Sulla mediana, invece, Lasik, D’Angelo e Soumarè dovrebbero essere lanciati titolari, mentre in avanti ecco il trio Belloni – Verde – Bidaoui.
Proprio come la speranza a cui tutta Avellino si sta ora aggrappando. In tempi di crisi, del resto, un po’ di sana scaramanzia non fa mai male.