[ot-caption title=”Striscione in Curva Ferrovia – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/01/Striscione-in-Ferrovia.jpg”]
La prima giocata, poi la seconda… poi una terza, e la quarta.
Qualcosa di già visto al “Picco”, qualcosa che ha fatto sobbalzare a più riprese i gradoni di uno stadio intero.
E’ Diego Fabbrini, ma minuto dopo minuto, agli occhi dei più, pare una sorta di rinfresco della memoria, un ritorno col pensiero a giocatori amati e custoditi perciò nel cuore di ognuno, giocatori dalla tecnica sopraffina e dalla progressione leggera ma decisa, sgusciante, che tratta avversari alla stregua di paletti d’allenamento.
Uno contro uno come ridere.
Un po’ Luca Coti, un po’ Eagle Vannucchi, quell’accarezzare la palla come fosse un fazzoletto magico da sventolare con occhi sorpresi, pieni di luce, in attesa della magia.
Ci mette poco, l’ex scommessa del calcio nostrano, ad amoreggiare col pubblico del Picco.
Sarà l’atmosfera 100% british di ieri sera, che lui ha frequentato negli ultimi anni, saranno stati gli occhi di falco del pubblico spezzino, che lo hanno scrutato dal primo secondo in cui ha messo piede in campo, un pubblico che da lui aspetta il cambio di passo, l’innalzamento dell’asticella tecnica, ma che fino a ieri sera non immaginava di poter quasi rivedere, in lui, due ex giocatori che ubriacano ancora di passione al solo ricordo.
Tutto questo, soprattutto, non sembra essere frutto del caso di una sera particolare o di un contesto eccezionale, ma promette di diventare abitudine, divertimento, a maggior ragione quando sull’altra fascia opererà, a pieno regime fisico ed atletico, Antonio Piccolo.
Allora si, loro due potranno mettere pure qualche gol in più sulla testa e sui piedi di qualunque centravanti, in casa come in trasferta, quando potranno sfruttare metri preziosi, diventando potenzialmente devastanti per qualunque avversario in questa categoria.
Ecco, forse, cosa si intende per salto di qualità, ecco tutto ciò che fino a qui, per motivi diversi, Baez e Piu non hanno saputo dare.
Tre punti che fanno bene alle gambe, alla testa e alla classifica, quelli di ieri sera, in vista di un altro turno casalingo che potrà lanciare in maniera decisa qualunque tipo di ambizione, a patto di metterci la stessa cattiveria e lo stesso cinismo dei primi 45 minuti in cui il Latina è stato aggredito e ferito dagli uomini di Mimmo Di Carlo, prima di un secondo tempo del tutto particolare…