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Dopo ben 11 risultati utili consecutivi e l’ambizioso assaporamento dei play off, l’Ascoli di Alfredo Aglietti ha rimesso i piedi sulla terra dopo la sconfitta interna contro il Pisa di Gattuso.
Beffa vuole che, oltre all’allontanamento dall’ottavo posto, la debacle interna abbia visto i toscani mettere a segno quattro reti, evento più unico che raro per una squadra andata sin qui in gol solo 15 volte.
Un piccolo segnale d’allarme per i marchigiani, il cui obiettivo resta comunque quello della salvezza, distante, ad oggi, 16 lunghezze: un traguardo di certo non impossibile per i bianconeri, vittoriosi in 7 occasioni, contro le altrettanti defezioni e i 13 pareggi.
Guidati dall’esperienza di bomber Cacia – otto i gol messi sinora a segno nonostante le costanti noie muscolari – e dalla freschezza dell’ex primavera Juve Favilli, gli ascolani si presentano come la classica squadra insidiosa per ogni tipo di avversario.
Nella rosa di Patron Bellini spiccano infatti nomi molto interessanti, uno su tutti l’ala destra Riccardo Orsolini, pezzo pregiato già acquistato a suon di milioni dalla Juventus, ma anche altre giovani promesse come il centrale di centrocampo Addae, classe ’92, nonchè Francesco Cassata, spezzino nato nel 1997.
Sinonimo di solidità, il 4-4-2 di Aglietti può contare sulla facilità dei propri riferimenti offensivi di trovare la via del gol: da Cacia, passando per Favilli, Orsolini, Perez e Gatto, tante sono infatti le opzioni per l’ex tecnico di Novara ed Entella, al contrario, però, di una difesa ballerina, trafitta in 34 occasioni.
Proprio il reparto difensivo ha frenato gli scatti dei marchigiani, anche se, nonostante qualche critica di troppo, non si può di certo negare che la realtà ascolana stia andando oltre le più rosee aspettative di inizio stagione.