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Dopo il miracolo salvezza conquistato all’ultimo respiro, la Ternana della stagione 2017/ 2018 ha decisamente cambiato pelle, salutando, dopo 13 anni, la famiglia Longarini e dando il benvenuto a Stefano Bandecchi, proprietario dell’Università degli studi Niccolò Cusano.
Affidata la presidenza a Stefano Ranucci e la panchina al debuttante ed eccentrico Pochesci, l’obiettivo salvezza delle fere non è comunque cambiato.
E a giudicare dalle prime otto uscite, la strada che porta ai 50 punti è in salita, considerati i soli sette punti conquistati, frutto di una vittoria, quattro pareggi e tre sconfitte: sprazzi di un bel gioco improntato all’attacco non sono mancati, a differenza di una solidità di squadra ancora in costruzione.
Tante le occasioni perse dagli umbri in questo avvio, su tutte si veda l’ultima gara pareggiata sul campo della Cremonese, in cui gli uomini di Pochesci, avanti di due reti, si sono dovuti arrendere al recupero della squadra di Tesser. Stessa modalità, ma zero punti conquistati, invece, nella gara casalinga col Venezia: riacciuffati due gol ai lagunari, allo scadere ecco il gol vittoria degli ospiti.
Immaturità, debolezza della rosa o incidenti di percorso? Di certo le tre sconfitte sono la prova di un equilibrio mancante ad a una squadra trafitta troppe volte – 17 – nonostante l’offensivo 4-3-1-2 a rombo abbia facilmente spianato la via del gol al tandem d’attacco Montalto – Albadoro, a segno in cinque occasioni.
A cominciare dalla prossima sfida del Liberati contro lo Spezia, la Ternana cercherà dunque risposte concrete ad un avvio divertente, ma forse un po’ troppo spericolato.