In pochi, se non nessuno, avrebbero pronosticato che la Cremonese, dopo un ottimo girone d’andata, si sarebbe trovata, a cinque gare dal termine, invischiata nella lotta per non retrocedere.
Eppure, i soli 43 punti conquistati, si traducono oggi in un preoccupante più tre sulla zona play out, complice una vittoria che manca incredibilmente dal 20 gennaio, giorno dell’uno a zero casalingo contro il Parma.
Da allora solo pareggi e sconfitte, l’ultima rimediata allo Zini contro l’Ascoli, a cui è seguita la drastica decisione di esonerare Attilio Tesser, fautore della promozione in B dei grigio – rossi dopo 11 stagioni: al suo posto l’ex aquilotto Mandorlini, legatosi al club lombardo sino al 2019. Scelta imposta da Patron Arvedi, ma non condivisa dal D. S. Giammarioli, dimessosi una volta appreso del licenziamento del tecnico.
Il clima dalle parti dei Cremona non è dunque dei più sereni e le prossime gare contro Spezia, Novara, Empoli, Venezia e Cesena rappresentano un ostacolo a dir poco arduo.
Per mantenere la cadetteria, Mandorilini dovrà soprattutto puntare sull’aspetto psicologico di una squadra scioltasi come neve al sole nel girone di ritorno, anche a causa di una lunga e sfortunata serie di infortuni.
A dover svoltare dovrà essere soprattutto il reparto offensivo, tra i peggiori del campionato a causa delle soli 41 reti segnate, a differenza invece di una difesa che, paradossalmente, nonostante la lunga serie negativa, è tra le migliori della B.
Vere e proprie stranezze di una squadra che sino a gennaio viaggiava stabilmente tra le prime otto e che oggi, invece, vede messo seriamente a rischio il traguardo faticosamente raggiunto.
Nella terra dei liutai, è proprio il caso di dire che la musica sia cambiata, ma decisamente in negativo.
