Curioso ricordare come, esattamente un girone fa, il Genoa svoltò letteralmente il proprio cammino in quel di Spezia: era il 23 dicembre e Ballardini, dopo l’esonero di Maran, faceva l’esordio sulla panchina del Grifone per la quarta volta battendo in rimonta le Aquile.
Una vera e propria storia d’amore, quella tra il tecnico ravennate e il club di Preziosi che, sino a questo momento, ha rappresentato una sorta di amuleto porta fortuna per il destino dei genovesi.
E anche in questo caso, salvo clamorosi avvenimenti, il Genoa dovrebbe raggiungere l’obiettivo salvezza, seriamente in pericolo prima dell’avvento di Ballardini.
Relegato infatti nei bassifondi della classifica, il percorso dei rossoblu ha subito una positiva inversione di marcia, anche se, a sei giornate dal termine del campionato, i giochi non possono ancora dirsi conclusi.
33 sono gli attuali punti in classifica, il che significa più cinque sul terzultimo posto occupato da un Cagliari in ripresa.
A dir poco affollata la lotta per il mantenimento della categoria, con almeno sei squadre coinvolte in un avvincente gara che dovrebbe risolversi al fotofinish.
Reduce dal due a due interno contro il Benevento e dalle sconfitte contro le ben più quotate Milan e Juve, il Grifone ha mostrato un po’ di stanchezza nelle ultime giornate, anche se lo spettro della retrocessione sembra ancora lontano.
Schierato con un 3-5-2 pronto a trasformarsi in 5-3-2, il Genoa targato Ballardini ha fatto della compattezza difensiva il proprio punto di forza e non è difatti un caso, che, tra le squadre coinvolte nella lotta salvezza, i liguri abbiano subito meno gol, 48 per la precisione. Trascinati poi da un Destro letteralmente rinato dopo le ultime, opache, stagioni, e da un Pandev perennemente in stato di grazia, i ragazzi di Preziosi hanno avuto una marcia in più rispetto agli avversari.
Senza contare poi i nomi di una rosa comunque attrezzata, che vede al proprio interno giocatori del calibro di Zappacosta, Strootman, Masiello e capitan Criscito.
Contro lo Spezia, dunque, un vero e proprio derby da spareggio, in cui, da entrambi i lati, non saranno ammessi passi falsi.