Non è uno Stadio fortunato il “Meazza” per il tecnico dello Spezia Luca Gotti, sono stati infatti gli ultimi minuti a penalizzarlo, prima con l’Udinese e poi con lo Spezia, due sconfitte e un pari al 96esimo, raccontava ieri ai cronisti nel dopo gara.
Ma come esce il suo Spezia da questa gara? “Si va via senza punti, come domenica contro la Fiorentina: prendere due batoste così fa rimanere male tutti. Però io, da allenatore, devo guardare lo spirito della squadra, come ha affrontato i diversi momenti della partita, il coraggio che ha avuto e penso che avremmo meritato qualcosa in più”.
Non si può di certo dargli torto, perché sulle scalee di San Siro ieri sera, aleggiava l’aria che si è vissuta l’anno scorso, con lo Spezia in partita, se vogliamo ancor più in partita quest’anno, specie dopo il pareggio di Mladini.
“Adesso c’è amarezza, ma devo tenermi stretto lo spirito di questa squadra che penso ci potrà portare a ottenere buoni risultati”, la percezione del tecnico sul futuro non può che essere condivisibile, anche perché sono già tre le gare perse al 90esimo, a Napoli, poi con Fiorentina e Milan, e non potrà andar sempre così, al netto degli errori e delle disattenzioni, difetti che devono essere migliorati.
Da Milano arrivano segnali confortanti anche dal punto di vista dei singoli, con Maldini che segna il suo primo gol e lo fa proprio nella serata speciale, che sia un primo raggio di luce anche dal punto di vista di una stagione che al momento non ha mostrato di certo la strada della buona sorte davanti agli aquilotti.
“Il ragazzo da quando è arrivato sta crescendo molto sia fisicamente che nella quotidianità degli allenamenti: è stato fuori per un problema fisico, poi è tornato a disposizione. Già nel post Fiorentina pensavo di farlo giocare titolare oggi, ma gliel’ho detto poco prima dell’inizio perché non volevo mettergli pressione e volevo che fosse più libero possibile mentalmente, visto che per lui era una gara particolare”.
Ma com’è allenare Daniel Maldini per Gotti? “Non penso al papà del ragazzo, che stimo molto. Al di là del suo cognome, si comporta bene, ma deve crescere molto perché è giovane ed ha grandi prospettive. Il mio compito, come con tutti gli altri giovani della squadra, è quello di accompagnarli al meglio in questo percorso di crescita”.
Ora però ci sono davanti due gare da provare a non sbagliare, per capitalizzare a livello di punti le buone prestazioni viste con la Viola e il Milan.
“Dispiace che ci siano due partite così ravvicinate prima della sosta, soprattutto perché non le potremo preparare al meglio, visti gli infortuni importanti. Lo spirito, la crescita fisica e tecnica in alcuni momenti della gestione della palla: questi aspetti sono quelli che mi porto a casa. Dobbiamo avere la forza di tenere la testa alta e continuare in questa direzione perché sono certo che arriveranno le soddisfazioni”.
Testa alta, concentrazione e grinta, quella vista ieri sera, per provare a colmare il gap con le squadre che stanno sopra, scappate di qualche punto con vittorie pesanti (Empoli e Monza).
Un piccolo solco in classifica che però Gotti liquida così “Di sicuro stanno facendo un campionato diverso, ma la stagione è molto lunga e noi dobbiamo essere bravi a creare i presupposti con un certo tipo di spirito e atteggiamento, nel lungo termine le cose possono prendere una piega ben diversa”.
Martedì per il tecnico dei bianchi sarà una gara particolare, c’è la sfida con il suo recente passato “Anche nel calcio ci sono aspetti emotivi ovviamente e so già che vivrò tutto in maniera amplificata. Poi, nel momento in cui inizierà la partita, penserò solo a fare bene per la mia squadra”.
C’è da crederci, come è evidente che specie per gli aquilotti si tratti di una sfida che riveste un’importanza basilare, per preparare bene, anche mentalmente, lo scontro diretto di domenica prossima a Verona.
Ha collaborato Giulia Lorenzini.