Che non fosse una partita facile lo diceva il buon momento del Lecce, reduce da 3 vittorie di fila, ma a complicare le cose a lungo andare ci si è messo il maltempo che ha letteralmente condizionato il secondo tempo della gara.
Partiti meglio gli ospiti, due traverse e una parata decisiva di Dragowski, i bianchi hanno trovato le misure giuste nel corso della prima frazione, creando anche opportunità per segnare, ma si è giocato sempre in un contesto di grande foga agonistica, con il Lecce bravo a chiudere tutti gli spazi senza disdegnare di partire in contropiede.
Dopo la beffa subita nel finale contro l’Atalanta, Gotti premia comunque chi è sceso in campo dall’inizio con la Dea, ripresentando i 10 undicesimi a esclusione del portiere, con Dragowski che con tutte le precauzioni del caso decide di scendere in campo e lo fa alla grande.
Nel Lecce Baroni deve sostituire lo squalificato Hjulmand e lo fa con Blin, mentre è subito in campo il nuovo acquisto Maleh.
Come detto partono meglio gli ospiti che nel corso della solita azione d’angolo, preceduta da una bella parata di Dragowski su Strefezza, prima Blin e poi Gonzalez colpiscono la traversa.
Lo Spezia soffre per almeno un quarto d’ora, poi si scuote e inizia ad alzare il baricentro creando situazioni pericolose in area ospite.
Nella più pericolosa Bourabia serve Nzola che colpisce di testa di poco alto.
Ma la gara è in bilico, perché il Lecce ha attaccanti che in ripartenza possono far paura e l’attenzione deve essere massima per la difesa aquilotta.
Specie nella ripresa, quando la pioggia inizia a fare sul serio e si levano folate di vento che cambiano la traiettoria della sfera.
Lo Spezia ci prova, con Gyasi e Nzola che però trovano pane per i loro denti nella rocciosa difesa centrale dei pugliesi.
In realtà la palla gol Nzola ce l’ha, in contropiede, ma la sua conclusione a giro è intercettata alla grande da Falcone che si salva.
Per il resto si fa fatica a giocare, anche quando Gotti inserisce Agudelo per Bourabia per dare vivacità dietro le punte.
Gyasi avrebbe la palla giusta ma la spreca e inoltre è in fuorigioco, ma la cosa importante è che dietro, con Caldara al posto di uno spaesato Kiwior, nonostante i cambi di Baroni, il Lecce non riesce più a essere pericoloso.
Un segnale comunque importante, visto che è solo la seconda volta da inizio anno che la porta rimane inviolata.
Entra anche Sanca nel finale, ma ormai si gioca più con la palla alta che con pulizia tecnica e quindi solo un episodio può sbloccarla.
Un punto comunque da mettere da parte, che porta a quattro le gare senza sconfitte e permette di allungare sulla terzultima, in attesa di Verona-Cremonese.
In attesa dei rinforzi dal mercato che daranno più solidità alla squadra per il prosieguo del campionato.
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