Il COMMENTO su Spezia-Sampdoria di Massimo Benedetti

Lo Spezia si ricorda come si fa a vincere e con un grande secondo tempo mette alle corde una Sampdoria che dimostra di non essere una squadra e di meritare la posizione che occupa. Ci pensa Lapadula, che firma il primo gol in maglia bianca, sotto la curva Ferrovia, con una 'zampata' da bomber navigato d'area di rigore., ripetendosi poi otto minuti dopo. Una vera goduria per i tifosi dello Spezia. Lapadula, il 'fante delle Ande', non poteva essersi imbrocchito tutto d'un colpo.

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Lo Spezia si ricorda come si fa a vincere e con un grande secondo tempo mette alle corde una Sampdoria che dimostra di non essere una squadra e di meritare la posizione che occupa.
Il baratro della serie C si avvicina sempre più. Da non credere leggendo i nomi dei calciatori, ma stava accadendo la stessa cosa allo Spezia la scorsa stagione.

Vincere il derby non era scontato, soprattutto con le molte assenze a centrocampo e il morale a terra per la brutta sconfitta col Brescia.
D’Angelo ripresenta Gori tra i pali e sposta a centrocampo Bertola, che se la cava benissimo e sarà una delle armi vincenti.
Aurelio gioca sulla fascia sinistra al posto di Reca, come già nel secondo tempo contro il Brescia.

Tra le due squadre ci sono 23 punti di differenza (ora 26), ma in campo all’inizio si vede poco. L’importanza della posta in palio condiziona un po’ tutti.
La Sampdoria fatica moltissimo a costruire, ma anche lo Spezia orfano di Salvatore Esposito, che parte dalla panchina, non riesce a trovare i tempi giusti per l’inserimento offensivo e raramente si rende pericoloso.

Fa eccezione di un tiro da fuori area di Bandinelli che Cragno alza sopra la traversa. In tutto il primo tempo resta quella l’unica vera occasione da gol. Troppo poco per una squadra che vuole vincere la partita.
Ma il pubblico di fede bianca ha fiducia e sprona la squadra.

Bandinellli prova a orchestrare il gioco, ma la fantasia non è nelle sue corde. Lo Spezia poi si incaponisce ad attaccare quasi sempre da destra, ma Elia ha difficoltà a saltare il suo diretto avversario, Beruatto, e servire le punte in area. Pio e Lapadula, di fatto, nel primo tempo hanno avuto pochissimi palloni giocabili.
D’Angelo, squalificato, e con il vice Taddei in panchina, dalla sua postazione sul lato destro della tribuna stampa, urla di far girare il pallone, ma ci sono troppi errori nella misura dei passaggi tra i giocatori in maglia bianca. Per dire che è una bella partita, bisogna essere degli inguaribili ottimisti.

Il secondo tempo sembra iniziare così come era finito il primo, ma non sarà cosi. Tutt’altro.
Lo Spezia è più vivace, ci crede e si fa vedere subito dalle parti di Cragno con un colpo di testa di Hristov alto di poco, poi con un diagonale impreciso di Pio Esposito.
Sembra una di quelle partite che possono essere risolte dal guizzo di un singolo. Per questo D’Angelo rompe gli indugi e butta dentro Salvatore Esposito.

Un attimo dopo che Cragno aveva compiuto un miracolo su colpo di testa a botta sicura di Aurelio su preciso assist (finalmente) di Elia. Che poi torna protagonista in negativo mangiandosi un gol a porta vuota. Incredibile. Ma cosa deve fare lo Spezia per tornare a segnare? E questa la domanda che si fanno i tifosi.

Ci pensa Lapadula, che firma il primo gol in maglia bianca, sotto la curva Ferrovia, con una ‘zampata’ da bomber navigato d’area di rigore su assist di Hristov, sugli sviluppi di una punizione di Salvatore Esposito, il cui ingresso in campo si nota eccome. Brividi per un consulto al Var, ma è tutto ok.
Il bello è che Lapadula si ripete otto minuti più tardi, sempre da grande opportunista d’area, stoppando di petto il pallone all’altezza del dischetto del rigore e indirizzandolo nell’angolo basso. Un’azione, tra l’altro, che lui stesso aveva avviato.
Una vera goduria per i tifosi dello Spezia. Lapadula, il ‘fante delle Ande’, non poteva essersi imbrocchito tutto d’un colpo.

Pio Esposito vince invece l’oscar della sfortuna quando colpisce il decimo legno personale, tra pali e traverse, della stagione, il ventesimo dello Spezia. Un record.
Ancora peggio quando si vede annullare il gol del 3-0 dall’intervento del Var per un fallo di mano, quando già tutto lo stadio stava festeggiando. Con impietosi cori <serie C, serie C> rivolti alla Sampdoria.
Che non accenna a una reazione e non riesce neppure ad accorciare le distanze con il subentrato Coda che solo davanti a Gori non centra neanche la porta.

L’espulsione di Wisniewski per doppio giallo nel fermare una ripartenza doriana, diventa perfino ininfluente perché lo Spezia non soffre neanche un po’ fino ai quattro minuti di recupero.
Finisce in gloria, col rammarico dei tanti punti persi, ma con una ritrovata fiducia.

La Cremonese è tornata dietro a sei punti e il Pisa ora è avanti di cinque. Sono sempre tanti, ma nel finale di stagione le sorprese possono essere all’ordine del giorno.
L’importante è aver ritrovato il ‘vecchio’ Spezia, ora sì con un Lapadula in più.
E giocando come nel secondo tempo contro la Sampdoria, tutto è possibile. Ci sono ancora diciotto punti in palio.

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