Le parole di Luca Gotti nel dopo gara sono state chiare, puoi preparare queste partite come ti pare, ma poi bisogna fare i conti con le qualità degli avversari e l’Inter di stasera ha dimostrato di averne tante.
La coppia Lautaro-Lukaku non perdona e mette il sigillo a un tre a zero che sebbene lasci poco da ridire, ha visto a sprazzi anche uno Spezia propositivo, specie nel secondo tempo.
Certo il divario c’era e anche evidente, acuito dal fatto che l’Inter arriva rodata e con un Lukako in più e lo Spezia è solo all’inizio di un nuovo percorso tecnico-tattico.
Gotti scegli Agudelo come vice Verde e inserisce Sala in mezzo al campo, per il resto conferma l’undici che ha battuto l’Empoli.
I bianchi resistono 36 minuti, lo fanno soffrendo e anche non rispettando appieno i dettami del mister, come dirà Gotti nel dopo gara, ma resistono.
Ci mette del suo anche Dragowski con un paio di risposte da par suo e una sicurezza sulle uscite che è nelle sue corde.
Il gol che la sblocca è una combinazione Lu-La con Martinez a far partire un sinistro che si infila nell’angolo basso imprendibile.
Logico che raggiunto il vantaggio l’Inter giochi sul velluto, ma si va al riposo sull’1 a 0.
Nella ripresa Gotti sprona i suoi ad essere più propositivi, ma dopo 5 minuti arriva il raddoppio che spegne gli entusiasmi, Calhanoglu con un preciso destro a fil di palo.
Partita archiviata, ma persa per persa i bianchi ci provano e alzano il baricentro, ci mette del suo anche Gotti arretrando Agudelo e inserendo Strelec, fuori anche Caldara per Hristov.
C’è un contatto in area su Nzola che sembra da rigore, ma Ghersini soprassiede e il VAR non chiama.
Strelec sfiora il palo su azione d’angolo, poi Bastoni lascia il posto a Kovalenko.
Ma anche l’Inter cambia e sono cambi pesanti, con Dzeko e Correa che confezionano la terza rete prendendo in contropiede la difesa.
Gotti da la soddisfazione di San Siro anche a Holm e Ellertsson, poi c’è il fischio finale, tanto di più al momento non si poteva fare.
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