Finisce con un pareggio, ma potevano essere tre punti quasi decisivi nella corsa salvezza e che alla fine i bianchi avrebbero probabilmente meritato.
Dopo un primo tempo iniziato in equilibrio e finito con una Salernitana in vantaggio e vicina al due a zero, nella ripresa è uscito il cuore e anche la qualità dei bianchi che, dopo il pareggio di Shomurodov, hanno colpito due pali sfiorando il successo.
Semplici deve fare a meno di Nzola e Reca, quindi sceglie Shomurodov e mantiene la solita difesa di Reggio Emilia con Nikolaou terzino sinistro. Nel mezzo Agudelo non è al meglio, quindi per affiancare Ekdal e Bourabia il tecnico sceglie Kovalenko, mentre davanti con l’ubeko ecco Verde e Gyasi.
Dall’altra parte Paulo Sousa sceglie Piatek come punta centrale, con Dia e Candreva alle sue spalle, solo in panchina inizialmente l’ex capitano dei bianchi Giulio Maggiore.
Come già successo nella altre recenti gare casalinghe, gli aquilotti in avvio stentano a carburare come il trasporto del pubblico farebbe pensare, un po’ perché gli ospiti iniziano invece aggressivi, un po’ perché non tutto gira al meglio specie negli automatismi tra centrocampo e attacco.
A tratti sembra avere le idee più chiare la Salernitana, specie per le accelerazioni di Dia tra le linee, ma non arrivano grosse occasioni, se non una chance per Candreva che riceve da Dia ma il suo colpo di testa viene respinto da Caldara.
Lo Spezia si vede in avanti con due incursioni di Gyasi che prima crossa per la testa di Shomurodov, palla alta, poi per Kovalenko, ma anche in questo caso la sfera esce sul fondo.
C’è poi un calcio d’angolo di Verde che costringe Ochoa alla respinta quasi sulla linea.
La svolta nel finale, arriva una palla in area, Caldara la lascia scorrere, ma si accorge che alle sue spalle si sta inserendo Piatek quindi, per anticiparlo, finisce per calciare verso la sua porta.
Il vantaggio galvanizza gli ospiti e potrebbe costar caro ai bianchi perché prima Dragowski, su Sambia, e poi la traversa su colpo di testa di Piatek, salvano dal raddoppio.
A inizio ripresa Semplici propone in campo Zurkowski per Kovalenko e Maldini per Verde, la musica cambia da subito, e lo fa ancora più nettamente quando Gyasi è costretto a dare forfait, per una botta in testa ricevuta nel primo tempo, e Kevin Agudelo ne prende il posto.
La Salernitana si rintana nella sua metà campo e si vede solo per un contropiede di Dia, concluso con un tiro alto, mentre la pressione dei bianchi aumenta di minuto in minuto.
Ochoa salva ancora una volta su un calcio d’angolo di Maldini, proprio l’ex milanista si dimostra spina nel fianco della difesa dei granata, risultando a tratti imprendibile.
Il pari arriva su un errore di Pirola che non controlla bene un passaggio di un compagno dando via libera a Shomurodov che, con un pallonetto delizioso, mette alle spalle del portiere.
Semplici deve togliere anche Nikolaou, molto stanco, si rivede quindi Simone Bastoni.
Raggiunto il pari i bianchi provano a vincerla e hanno le chance per farlo, prima colpendo una traversa con Maldini su calcio di punizione diretto, poi un palo con Ekdal, servito in profondità da Agudelo.
Nel finale entra anche Wisniewski per uno stremato Ekdal, con Ampadu che si sposta a centrocampo, i bcinhi attaccano con coraggio, ma il gol non arriva.
Arriva però un punto che porta a 6 la distanza dal Verona, a dieci gare dalla fine, ci sarà ancora tanto da fare, ma un passo intanto è stato fatto.
Tutte le info sul match a questo indirizzo.