Alzi la mano chi si aspettava il debutto da titolare, a Chiavari, di questo diciannovenne che fino a quel momento, in Italia, non si era ancora affacciato nel calcio dei grandi.
Tobias Reinhart, argentino classe 2000, da qualche settimana ha assaggiato l’erba di Follo destando ottime impressioni, senza alcun timore reverenziale, con tempra argentina ben salda nelle vene.
Le numerose defezioni nel reparto di centrocampo hanno consigliato a staff tecnico e società di aggregare il regista della Primavera, arrivato a luglio in Italia dietro precisa volontà di Guido Angelozzi.
La squalifica di Maggiore, la disponibilità non ancora piena di Matteo Ricci e le condizioni non ottimali di Acampora e Mastinu, hanno convinto Vincenzo Italiano a puntare fin dal primo minuto del derby rivierasco su di lui.
Uno che di registi si intende, uno che quel ruolo l’ha fatto per una vita, uno che sa intravedere che tipo di chiavi può avere in mano un giocatore che agisce in quella porzione di campo.
Tobias mostra buona personalità, il contesto organizzato e sempre più oliato nel quale muove i primi passi lo agevola, ma i piedi sanno masticare calcio, la visione di gioco appare già matura e dice molto della consapevolezza riguardo alle proprie qualità.
Un giocatore “bello a vedersi”.
90 minuti di spessore, insomma, di calcio raffinato e buona gamba, che lasciano presagire un futuro importante per questo ragazzo.
Un’operazione alla Angelozzi, mirata al talento non ancora esploso ma visibile, una delle tante che, pure nel recente passato, hanno consentito al dirigente siciliano di effettuare operazioni dal largo respiro finanziario.
Salva Ferrer ed Erlic, per restare in tema, si stanno rivelando acquisti molto interessanti, di Capradossi neanche a parlarne, mentre per Delano e DjBuffonge al momento si nutre qualche perplessità in più.
Roba normale, nel calcio, subire anche qualche delusione.