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Vogliamo credere fermamente all’A.D. Luigi Micheli quando, a margine della conferenza stampa di presentazione di Gallo ed Andrissi, ha sottolineato che la scelta del ritiro di Pontremoli è stata fatta senza pensare ad alcun tipo di risparmio per le casse societarie.
Se il tutto ha una logica, e se le parole del Presidente Chisoli possono, meglio di ogni altra spiegazione, dare un crisma inequivocabile di sincerità, Pontremoli riveste un significato di vicinanza che si sposa alla perfezione con quello “spirito di appartenenza” che è il nuovo slogan dello Spezia Calcio.
La nuova ricetta, la nuova chiave.
Vicinanza ed appartenenza da leggersi in simbiosi, per quella che sarà una sede del ritiro che non è certo una novità per la nostra società.
Ci sarà modo, fin dai primissimi giorni, di creare un legame stretto e magari, chissà, ancora più “intimo” tra la tifoseria e la squadra, tra gli sportivi spezzini – che meglio di qualunque dirigente sanno trasferire ideali ed ambizioni – e i nuovi arrivati.
La spiegazione del ritiro di Pontremoli è tutta qui, sebbene si cerchino appunti che fanno sorridere per una Proprietà che ha scelto una via diversa, lontano dalle luci della ribalta, per andare alla ricerca di un obiettivo che permane da anni e al quale nessuno si sottrae.
Ci sono solo politiche nuove, parole nuove, nuovi approcci, dopo alcuni grossolani errori del recente passato.
Al mercato ci sarà da operare con grande attenzione, giocando ogni energia finanziaria a disposizione in quei pochi uomini di punta in grado di fare la differenza, all’interno di un contesto giovane e di grande talento, per buona parte ben rodato.
La meglio gioventù, una buona dose di personalità, una spolverata di esperienza, e la vicinanza della piazza che saprà cogliere nel giusto modo i messaggi del nuovo corso; una piazza che, forse meglio delle passate stagioni, saprà ritagliarsi quel ruolo da dodicesimo uomo in campo che fino a qualche anno fa gli spettava di diritto.
A fari spenti, in fondo, abbiamo sempre dato il meglio.