Chi scrive di “bunker” Spezia, chi mette l’espulsione e i suoi effetti in primo piano, chi si mostra quasi più deluso che contento, come se restare in superiorità numerica 45 minuti equivalga ad una vittoria quasi obbligata.
Si guarda più al meno che al più.
Ma questo punto ne nasconde almeno due, pesa tanto, certifica la forza e la brillantezza dello Spezia 2.0 di Gallo, mostra un significato quasi del tutto ignorato, ieri ed oggi.
Ci si è dimenticati, forse, che si giocava a Parma, in uno stadio importante contro un avversario importante, che sarà in lotta per la promozione diretta; ci si è dimenticati che si arrivava a questa partita con un carico di domande e di curiosità sulla nostra tenuta e sulla nostra personalità, dopo le convincenti prove ottenute contro Frosinone ed Empoli, altri avversari top.
Nel post partita, probabilmente e colpevolmente, ci si è dimenticati di quel primo tempo in parità numerica in cui lo Spezia non ha concesso nulla ai padroni di casa, ha tenuto il campo con disinvoltura e avrebbe meritato di andare all’intervallo in vantaggio. Proprio cosi. In parità numerica. A Parma.
Ci si è dimenticati che anche in 11 contro 10 non è mai facile schiacciare una formazione avversaria nella propria trequarti come ha fatto lo Spezia, specialmente se si gioca in trasferta e la squadra di casa non è una squadra materasso, anzi.
E’ il Parma.
Ci si è dimenticati, nel post partita, di esaltare la nostra prova, quel primo tempo, quel secondo tempo giocato negli ultimi trenta metri gialloblu, ieri in rosa. Giusto rammaricarsi per il gol non arrivato, giusto sottolineare che dal limite sarebbe servita la stoccata della serata, ma tutto questo non può stare in primo piano.
Anzi, lo Spezia ha lavorato anche bene, se vogliamo, per prepararsi quei tiri da fuori area nel contesto di venti metri affollatissimi metri, con fraseggi e triangolazioni a due tocchi che non sono mai banali e scontati, arrivando spesso alla conclusione con tutto il raggio di porta davanti.
E cosi, con convinzione, noi esaltiamo la prova maiuscola dei ragazzi di Gallo, la crescita costante, la loro solidità, singola e di gruppo, gli zero gol presi nelle ultime quattro partite.
Il tecnico aquilotto cercava risposte prima di questa trasferta, con quella sana paura di poter anche “steccare” la partita, di regalare qualcosa di troppo ad un avversario importante in un ambiente difficile, e se ne va da Parma avendo concesso solo le briciole agli avversari, come è buona consuetudine negli ultimi tempi.
Questo, noi, crediamo sia giusto mettere in primo piano oggi.
Questo, purtroppo, oggi manca..