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Archiviata la 21° giornata, in Serie B si è giunti al consueto giro di boa e verrebbe da dire che finalmente in vetta qualcuno che tenta la fuga c’è. Troviamo una sola squadra a far da padrona, il suo colore è rosanero ed il suo nome è Palermo.
Mister Tedino in virtù del netto successo sulla Salernitana si gode dunque la corona di campione d’inverno, anche perché a tenere il suo passo c’è solo il Frosinone, che sbanca Foggia e si mette in scia dei rosanero, a due lunghezze di distanza.
Dopo un avvio di stagione incerto, le prime due della classe sembrano essere le più pronte al grande salto, le uniche che paiono aver davvero imboccato la retta via, quella che porta al paradiso, alla promozione diretta nella massima serie.
Dietro invece è grande bagarre, 5 squadre divise in 2 punti, con un Empoli nuovo targato Andreazzoli, ma sempre Caputo–Donnarumma dipendente, che eguaglia al terzo posto il Bari, stoppato sullo 0-0 a Carpi.
Subito sotto il Parma, che chiude uno splendido 2017 con 4 pareggi. Nell’ultima giornata, è toccato allo Spezia strappare il pari al Tardini, quel punto che ha regalato a mister Gallo la gioia dell’ultimo posto play-off, fissato dunque a quota 30.
A completare il quadro delle magnifiche 8 anche Cremonese e Cittadella, entrambe vittoriose rispettivamente contro il Cesena l’una e sul campo della Pro Vercelli l’altra.
Escluso a sorpresa dalla festa play-off è invece il Venezia: Pippo Inzaghi, che non gioisce ormai da 7 giornate, pare aver smarrito la ricetta della vittoria. I veneti chiudono l’anno sconfitti all’Adriatico, dove continuano a far parlare le montagne russe di Zemanlandia.
Il Pescara infatti è forse la grande delusione del campionato, poiché partita come una delle papabili favorite, sembra non trovar una via d’uscita nell’insidiosa selva oscura della Serie B.
La mano del grande maestro non ha ancora lasciato traccia, perciò il boemo chiederà a questo 2018 ormai alle porte di trasformare il suo Pescara da bella addormentata nel bosco a protagonista del campionato, anche se al momento la classifica dice questo, tanta imprevedibilità, poca sostanza, nessuna identità.
L’altra delusione stagionale si chiama certamente Perugia: nonostante il cambio di gestione e l’arrivo di mister Breda la squadra attuale rimane soltanto la brutta copia di quella di inizio stagione, macchina da gol e da primato in classifica, ormai divenuta sempre più un miraggio.
Superando di misura la Ternana, L’Avellino invece prende una bella boccata d’ossigeno dalle fiamme play-out, mentre Pochesci incassa l’ennesima pesante sconfitta, ora la sua Ternana è terzultima in piena zona retrocessione.
In coda al campionato, l’unica squadra a dare veri segni di vita, è l’Ascoli di Serse Cosmi, che vince a Brescia e dopo mesi di buoi ritrova la luce della vittoria.
Pesante successo anche per l’Entella contro il Novara, ora agganciato dai liguri a quota 24.
Giunti a metà stagione potremo dire che tutto sommato, escluso qualche caso (vedi Pescara e Perugia), le gerarchie e i pronostici di inizio stagione sono stati rispettati.
Nelle prime posizioni troviamo le 3 grandi big del campionato: è vero, non hanno impressionato e ci si aspettava di più in termini di qualità di gioco ma anche di punti (in particolare dall’Empoli), ma si sa, le insidie che riserva il campionato di Serie B sono incredibili, perciò arrivare a fine anno in sintonia col proprio progetto, significa essere già a metà dell’opera.
Nulla di nuovo, infine, nel vedere le neopromosse così in alto in classifica: ormai è un dato di fatto, il salto dalla lega pro garantisce il raggiungimento di quell’organizzazione/maturità tale da affrontare adeguatamente il campionato cadetto. Venezia, Cremonese, e inevitabilmente Parma sono realtà importanti integratesi fin da subito splendidamente nei meccanismi della B.
