Due sconfitte immeritate non fanno purtroppo classifica, quella che continua a dire 3 punti, nonostante la squadra abbia creato i presupposti per averne in cascina almeno 5.
Si è parlato di cinismo e di un attacco ancora spuntato, ma le occasioni sprecate restano, così come le sconfitte.
Inutile cercare colpe, ancor più difficile farlo a settembre.
Ci sono dati oggettivi che non si possono trascurare, come alcuni giocatori ancora in ritardo di preparazione, come i Ragusa o i Bidaoui, e mettiamoci pure Mastinu, intenti a recuperare minuti di partita in partita.
Poi c’è l’infiammazione al ginocchio di Galabinov che lo terrà fuori dal match con il Perugia, e che continua a soffrire tra infortuni ed una forma che tarda ad arrivare.
Ed infine ecco i ragazzi giovani arrivati dall’estero che hanno bisogno di ambientarsi ma sui quali si nutrono ottime speranze di crescita futura.
Vincenzo Italiano è alle prese con tutto questo, e non ha evitato di dirlo nella conferenza pre gara, ma è lui il primo ora ad aspettarsi una reazione emotiva forte da parte della squadra.
E’ il momento di mettere in campo quel qualcosa in più che faccia la differenza, quella garra, quella cattiveria agonistica che permetta di mettere in soggezione l’avversario.
Il Perugia ha qualità, ma in questo inizio di campionato ha mostrato a tratti una fragilità se pressato a dovere che gli aquilotti dovranno far emergere.
Questo a prescindere sa chi scenderà in campo, perché è vero che qualche top a livello tecnico è ancora indietro dal poter far la differenza, ma chi sta bene ha le qualità sufficienti per giocarsela con tutti.
Questa è la convinzione che la squadra deve far propria, unita a quel poco di attenzione in più che permetta di evitare di subire gol nelle pochissime occasioni concesse agli avversari.
Portare a casa i tre punti in questo match, placherebbe qualche mugugno di troppo che cova da qualche settimana, specie sulla questione punte.
Ma soprattutto darebbe una spinta importante per affrontare le altre due delicate sfide che ci saranno nel giro di pochi giorni.
Il calcio è bello perché alimenta e smentisce tutto alla velocità della luce, non è tempo per iniziare processi, ma è tempo per dare una mano a chi scenderà in campo, senza se e senza ma…