Non c’è teatralità, non ci sono giochi di prestigio o chissà quali tentativi di effetti speciali.
Non è uno da “10” sulla schiena, è piuttosto un “8” al quale guardano con ammirazione gli amanti del calcio di strada, dei campi di periferia, dei dopo-lavoro serali.
C’è tanta sostanza, c’è gamba e disciplina tattica, spirito di sacrificio e voglia di fare anche quella corsa in più. Capacità di tappare falle qua e là.
Ci sarà ancora Adam Nagy nel motore di uno Spezia che ha tutto l’intento di ripartire dalle cose che meglio hanno funzionato nell’ultimo periodo.
Il centrocampista ungherese, impegnato con la nazionale magiara ai campionati europei in svolgimento in Germania, si è guadagnato conferma – onerosa – e firma fino al 2027 a suon di prestazioni positive.
Un toccasana assoluto per gli equilibri tattici fortemente ricercati da mister D’Angelo quando ancora la situazione era disperata, quando appariva urgente innalzare una diga davanti a una difesa presa troppo spesso d’infilata, con tanta facilità.
Regista, incontrista, a tratti assaltatore, tutto-campista, soldatino fedele in grado di far rendere al meglio anche chi gli gravita attorno date le sue doti massicce di generosità e di ottime letture nelle situazioni senza palla.
Il classico giocatore “di categoria” che porta in dote caratteristiche essenziali per far bene in questo campionato, roba alla quale l’area tecnica dirigenziale appena confermata darà la caccia nella sessione di mercato estiva.
Le strade del mercato, a giugno, appaiono ancora per molti tratti indefinite ma possono già apparire piuttosto nitide per chi ha idee chiare, due soldi da spendere – un portafoglio che andrà comunque gonfiandosi con le imminenti cessioni e i risparmi di ingaggi pesanti – e un progetto ambizioso a breve/medio termine.
In questi giorni si decidono strategie e modalità di intervento, piani A e piani B, priorità che lo Spezia dovrà avere la capacità di portare a casa per rinforzare senza esitazioni di sorta quei reparti che necessitano di qualità, esperienza e concretezza.
Dalla cintola in su questa squadra necessita ancora di gamba, di cambio di passo, di giocatori in grado di garantire variabili tattiche in corsa.
E, soprattutto, di gol, di attaccanti in grado di segnare o comunque di incidere in qualunque modo negli ultimi 20 metri avversari.
Con la conferma di D’Angelo e la grande fiducia che la società nutre nei suoi confronti, il viatico è tracciato, a patto di agire con decisione, tempismo, coraggio e qualche remora in meno rispetto al recente passato.
Non si tratterà di spendere cifre folli, l’auspicio di tutti dunque è quello di non veder usare il “bilancino” quando capiterà l’occasione di portarsi a casa giocatori in grado di poter fare la differenza o, comunque, di innalzare le qualità non solo tecniche di un gruppo apparso già competitivo per ambire alla parte sinistra della classifica.