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Per un punto Martin perse la cappa, così come il Frosinone per un solo, misero, punticino perse nella scorsa stagione la promozione diretta, dovendo poi passare per i fatali play off.
La semifinale persa contro il Carpi ha certamente lasciato qualche strascico negativo, a cominciare dalle dimissioni di Marino, ma se non altro ha rafforzato ulteriormente le convinzioni di una squadra ben programmata e con le idee chiare.
Ripartiti da Longo, reduce dalla fortunata esperienza di Vercelli, i laziali hanno allestito una vera e propria corazzata per il campionato cadetto, ripartendo da punti cardine quali i fratelli Ciofani, bomber Dionisi e aggiungendo pedine preziose come Ciano e Beghetto.
Oltre ad un mercato da prima della classe, il Frosinone ha poi dimostrato la sua qualità societaria, dando vita alla propria casa, quel Benito Stirpe che promette di regalare grandi gioie a tutti i supporter. E non è di certo una coincidenza che i leoni giallo – azzurri ricoprano attualmente la prima posizione, a quota 23, anche grazie ad un ottimo cammino interno.
Se di note dolenti vogliamo invece parlare, possiamo sottolineare come i ciociari, lontano dal pubblico amico, non abbiano raccolto grandi soddisfazioni, complice le due sconfitte maturate contro Perugia e Novara, oltre ai pareggi con Pescara, Salernitana e Venezia a testimonianza di una difesa che fuori casa è spesso vulnerabile.
Contro lo Spezia, Mister Longo, dovrà poi fare i conti con l’emergenza sulla mediana, dove, oltre ai già infortunati Gori, Frara e Soddimo, mancherà anche l’ex Sammarco, alle prese con una sfortunata rottura del legamento crociato dell’arto sinistro. Tra le possibili soluzioni alternative all’attuale 3-4-3, l’arretramento di Ciano in un centrocampo con tre centrali o l’avanzamento in mezzo di Brighenti.
Soluzioni tattiche a parte, la partita vinta contro il Parma è la prova che il Frosinone abbia poco da spartire con questa categoria, anche se la B ha spesso insegnato che la guardia non deve mai essere abbassata, specie se si è i favoriti.