[ot-caption title=”Francesco Migliore e Nenad Bjelica – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2014/11/Bjelica-abbraccia-Migliore.jpg”]
Francesco Migliore ha segnato oggi il primo gol di questa stagione, un gol che l’esterno spezzino aspettava da un po’ di tempo e che ha festeggiato dedicandolo al figlio piccolo.
“Era da tanto tempo che aspettavo questo gol, quest’anno non ero ancora riuscito a segnare e mi mancava, avrei preferito valesse i tre punti, ma alla fine torniamo a casa con un punto preso su un campo davvero difficile, perché il Catania, nonostante una classifica deficitaria, è una squadra di primo livello, soprattutto tra le mura amiche” ha commentato il difensore spezzino al sito ufficiale.
Migliore continua poi l’analisi della gara: “Oggi abbiamo visto un bello Spezia, specialmente nella ripresa, nella quale, dopo il loro vantaggio, abbiamo schiacciato gli avversari nella loro metà campo, non abbiamo mai mollato ed ancora una volta abbiamo dimostrato tanta voglia di fare bene per questa maglia. Sappiamo che sarebbero potuti essere tre punti se Calaiò non avesse trovato il gol al 90′, ma dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno ed andare avanti per la nostra strada, l’obiettivo è vicino e non dobbiamo mollare“.
Il cambio di modulo ha rigenerato la squadra: “Cambiare modulo in corsa è una nostra qualità, consente di mettere in difficoltà l’avversario di turno, di togliere punti di riferimento e noi in questo siamo davvero bravi, merito del mister che fin dal ritiro ha lavorato per farci assorbire al meglio più sistemi di gioco“.
La prossima con il Livorno sarà un match importante e sentito: “Venerdì ci aspetta il Livorno, una partita molto sentita, un derby e davanti al nostro pubblico vogliamo fare bene, regalare una gioia a tutto il popolo bianco, senza dimenticarci che tre punti ci garantirebbero di rafforzare la nostra posizione nei play-off e di accorciare proprio sui labronici“.
Il gesto del ciuccio? “Dedico questo gol a mio figlio, sono un po’ in ritardo in effetti, erano 14 mesi che volevo fare questa dedica e finalmente ci sono riuscito“.