[ot-caption title=”Matteo Pessina in azione – Foto Ezio Tassone” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/09/Pessina-1.jpg”]
Esiste, indubbiamente, anche qualche aspetto positivo nel mezzo del difficile inizio di stagione della formazione aquilotta.
Fabio Gallo punta molto sul piede mancino di questa squadra, è proprio alla corsia di sinistra che sono affidate le chiavi della manovra, partendo da dietro.
Lopez, Pessina, Mastinu, potrebbe diventare, se non lo è già, un motto da imparare a memoria; dal loro fraseggio corto, dalle loro triangolazioni, nasce la capacità di guadagnare metri con disinvoltura, un palleggio a volte sornione, che ha lo scopo di eludere ed irretire il pressing avversario per trovare l’imbucata giusta al momento giusto, o il cambio di gioco improvviso, scovando il lato debole avversario.
L’uruguaiano ha temperamento fuori dal comune, ma anche una cifra tecnica sufficiente a tenere palla attaccata al piede nelle sue folate offensive, quando trova un dialogo quasi naturale con Pessina, nelle due fasi.
Proprio il centrocampista di scuola atalantina viene da prestazioni finalmente agli standard del biglietto da visita col quale si era presentato qui, in linea con un talento non banale, che Gasperini non voleva perdere e che Gallo voleva convintamente riconquistare, dopo averlo allenato a Como.
Lui e Mastinu portano senz’altro in dote una buona dose di qualità nel palleggio, ma nelle ultime apparizioni si è notata una convinzione maggiore, un temperamento diverso rispetto a qualche settimana fa, che fa ben sperare; perché non basta quasi mai la qualità spicciola, per fare il salto di qualità. Occorre personalità.
Cosi la corsia mancina di Fabio Gallo, con la complicità di un Marilungo che spesso si allarga in quella zona di campo a cercar palla e profondità, ha preso le chiavi in mano e rappresenta, ad oggi, la vera spina dorsale di questa squadra alla quale manca soltanto qualche gol, per scrollarsi di dosso una classifica antipatica.
