Aquile, innamoriamoci ancora

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Mugugnoni ed ottimisti, tifosi ed occasionali, vecchia guardia e nuove leve, la palla passa finalmente al campo dopo un’estate fatta di ritorni auspicati e di tempi lunghi sul mercato, un mercato ignobilmente drogato dai “paracaduti” che toccano quasi sempre le solite società che fanno la spola tra A e B.

Finito un campionato abbastanza anonimo nell’anno zero targato Fabio Gallo, stagione contraddistinta da una minor luce dei riflettori puntata addosso e da un alleggerimento dei costi anche in sede di mercato rispetto al passato, la piazza ha accolto con un sospiro di sollievo il ritorno di Guido Angelozzi nel golfo dei poeti nel ruolo di Direttore Generale.

L’ingaggio di uno dei professori di questa categoria, Pasquale Marino, ed il mix intelligente di operazioni in entrata appena portate a termine dal D.G., ha rialzato la soglia dell’ambizione un po’ di tutti, tifosi ed addetti ai lavori locali e non.

L’ossatura difensiva riconfermata per quello che è stato il reparto, tra i tre, migliore della scorsa stagione, centrocampo ed attacco rivoluzionati ed arricchiti, con l’arrivo di elementi in grado di assolvere con naturalezza alle idee di calcio di mister Marino, un calcio fatto di ritmi alti, intensità, transizioni veloci e rapidità di esecuzione.
Un tipo di gioco in cui occorrono gamba e freschezza atletica, interpreti quindi nel pieno della loro carriera ed efficienza fisica, con un buon grado anche di esperienza e personalità.
Il dosaggio di Angelozzi sta tutto qui.

Nomi magari non sempre altisonanti, ma mestieranti della categoria che hanno ancora fame e che sono reduci da esperienze positive, Bartolomei un esempio per tutti, o in attesa di rilancio, vedi Mora e Crimi.
Non vi è dubbio che l’arrivo di Galabinov nelle ultime ore del calcio mercato abbia riacceso una fiammella d’entusiasmo che sarà importante continuare ad alimentare, ma per questo, il campo sarà come sempre giudice supremo, con la consapevolezza che basterà davvero quel minimo di continuità di rendimento e di punti per ricreare un catino degno della storia di questa tifoseria.

Attorno a Galabinov, centravanti posto al centro di questo nuovo ed ambizioso progetto triennale, graviteranno Okereke, Gyasi, Pierini, Mastinu e Bidaoui, giocatori che fanno della velocità e dell’imprevedibilità una dote essenziale per il calcio offensivo del neo tecnico aquilotto.
L’attacco possiede quel calibro di caratteristiche ideali per trovare punti pesanti anche lontano dalle mura amiche, quelli che lo Spezia di Gallo non è quasi mai riuscito a trovare, facendo naufragare propositi bellicosi ed entusiasmi vari.

Qui, su questo terreno, sul giusto equilibrio tra punti in casa e punti esterni, si misura la differenza tra stagioni di vertice e stagioni anonime.
Che il viaggio in Laguna possa essere di buon auspicio per far scoppiare di nuovo l’amore tra la maglia bianca ed il suo popolo di appassionati, un dettaglio che può ancora fare la differenza nel tempo.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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