Quanto e quanta Spezia c’è dentro questa bella Under 21 di Paolo Nicolato che va a prendersi con autorità le fasi finali del campionato Europeo dopo la vittoria per 4-0 rifilata ai pari età sloveni.
Non può che esserci orgoglio e soddisfazione nella piazza spezzina.
Maggiore e Pobega targano una buona fetta del centrocampo azzurro e, praticamente in combinata, confezionano il gol che rompe lo 0-0: un bel bolide dal limite del gigante biondo viene respinto dall’estremo ospite, la palla termina a Giulio che, da posizione defilata, indovina l’angolino lontano con un sinistro tanto deciso quanto preciso. Chirurgico.
Sorprende la buona prova di Pobega in regia, nel vivo del gioco, adattato ma non per questo spaesato, anzi, bravo ad adattare il proprio fisico in quella zona del campo e armonizzarlo con l’esigenza di distribuire gioco e farsi trovare pronto, con buona gamba, in appoggio ai compagni.
Prova maiuscola, condita dal gol, per Giulio Maggiore che anche stasera getta un mattoncino prezioso a sancire un’ascesa che pare davvero quella definitiva, quella più razionale per un ragazzo dotato di una tale intelligenza calcistica, di doti tecniche di primo livello e quel gusto appassionato per il calcio verticale.
Un calcio infarcito d’imprevedibilità e spensieratezza, per uno che ha bruciato le tappe davanti ai nostri occhi e mostrato fin da subito personalità da vendere, a dispetto dell’età.
C’è un altro spezzino “puro” in campo, e si tratta di Luca Ranieri, da anni girovago di qualità in cadetteria, di proprietà della Fiorentina, uno dei ragazzi che ha spiccato presto il volo da qui per inseguire la gloria attraverso un altro percorso, staccato dalla “casa madre”.
Uno, però, pur sempre da annotare come “dei nostri”, in un tale contesto.
Infine lo sfortunato Riccardo Marchizza, entrato nella ripresa al centro della difesa e vittima di un secondo giallo ai limiti del ridicolo, che gli costerà però la seconda squalifica consecutiva.
Roba inconsueta e sorprendente per un atleta tutto sommato corretto come lui.
Al di la di questo, è una serata certamente da ricordare per gli appassionati spezzini che assistono sempre più a un salto di livello in termini di qualità e di prestigio pensando al calcio in questa città, alla storia di questo club.
Una crescita esponenziale che promette di non arrestarsi tanto facilmente, che deve ispirare tutta una politica “verde” improntata al coraggio, alla fiducia, alla ricerca del talento, alla massima cura dei prodotti di casa o di quelli provenienti da qualunque piazza.
Oggi, lo Spezia, è una delle realtà più solide e floride sotto questo punto di vista.