L’Analisi – A Roma disattenzioni inaccettabili, serve cambiare marcia anche nel carattere

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Pesano come un macigno le sei sconfitte di fila fuori casa allo Spezia di Thiago Motta.
Solo con avversari alla portata e all’inizio della stagione sono arrivati il pari, a Cagliari, e la vittoria, a Venezia, poi da Verona solo sconfitte, compresa quella di Genova con la Samp, una di quelle che possiamo definire abbordabili.

Giulio Maggiore – Foto Patrizio Moretti

Tutto questo nonostante il cambio di atteggiamento tattico messo in atto nell’ultimo periodo con il passaggio al 3-5-2 che possiamo definire “dinamico” visto il possibile passaggio al 4-3-3 con il pendolo Gyasi a far da jolly.
Ma la di là dell’atteggiamento tattico, anche a Roma, specie nel primo tempo, è mancato l’atteggiamento coraggioso e propositivo che non può prescindere se si vuol provare a frenare l’emorragia di sconfitte in campo esterno.

Manaj e Bastoni – Foto Patrizio Moretti

Da questo punto di vista si è persa quella spavalderia vista nella prima mezzora di Bergamo con l’Atalanta, lì la squadra aveva giocato con la testa più libera, finendo poi però per subire 5 reti, ma soprattutto un’involuzione mentale preoccupante.
Perché, se al Picco al momento, pur con diverse sconfitte, nessuna squadra ha mai messo sotto i bianchi, in campo esterno è andata spesso molto peggio.

Manaj e Smalling – Foto Patrizio Moretti

C’è però da chiarire al di là dell’aspetto mentale, se non ci siano anche altre motivazioni che frenano le prestazioni della squadra e soprattutto mettono in evidenza un alto numero di gol presi, anche in circostanze di palla da fermo, a dispetto di nessuna rete ancora realizzata su questo sviluppo di gioco.
Motta avrà tanto da lavorare su questo fattore, sia in fase di difesa che di attacco.
I due gol subiti con la Roma sono l’emblema di come non si debba difendere su palla da fermo: prima Nikolaou, poi Amian sono sembrati più preoccupati dall’inseguire, invano, il diretto avversario, che non dal concentrarsi sulla traiettoria della palla, situazioni inaccettabili a certi livelli.

Gol Ibanez – Foto Patrizio Moretti

All’Olimpico sarebbe servita una squadra più propositiva in avvio, anche per mettere un po’ di apprensione a una Roma che non veniva certo da un periodo positivo in campionato.
Il gol subito dopo pochi minuti ha invece messo i giallorossi nelle condizioni migliori per disputare la gara che volevano, creando ulteriori problemi a una squadra che ha perso ben presto anche Sala a centrocampo.
Motta a questo punto poteva spostare Maggiore davanti alla difesa inserendo Agudelo o Bastoni mezzala, ha invece scelto di sistemare davanti alla difesa un difensore puro come Kiwior, in grado però di affrontare al meglio gli inserimenti di Mkhitaryan e anche di proporsi in mediana con buona abilità tecnica. Difficile pensare d’inserire Sher o Nguiamba utilizzabili solo in un eventuale finale di gara.

Kiwior – Foto Patrizio Moretti

Alla fine Kiwior risulterà tra i migliori e la Roma faticherà a trovare spazi centrali, riuscendo invece a sfruttare al meglio la seconda disattenzione della difesa su calcio d’angolo.
Di certo si è visto lo Spezia migliore nel secondo tempo, quando si è subito percepito che l’assenza, sino a ora, di un giocatore dal cambio di passo come Agudelo, abbia penalizzato la squadra.
Si è giocato in prevalenza a sinistra, laddove scendeva Reca, si inseriva Bastoni e dava spesso manforte anche Verde, in quel frangente è mancato solo il gol, sfiorato da Manaj e Amian, oltre a quello annullato all’albanese.

Kevin Agudelo – Foto Patrizio Moretti

Troppo poco dirà Motta a fine gara, non si può dire del resto diversamente, visto anche che i giallorossi nella parte finale erano un po’ in difficoltà dopo l’uscita di Smalling, ma di certo il secondo gol ha anche attenuato la verve dei bianchi.
Ma non si può di certo evitare di sottolineare quanto sia positivo l’aver rivisto Kevin scattare provocando due gialli agli avversari e mostrando una condizione che finalmente sta tornando quella ottimale.

Reca al tiro – Foto Patrizio Moretti

Tra le note positive come non inserire anche Kiwior e Reca, quest’ultimo il più pericoloso nel corso del primo tempo, oltre che Provedel, bravo nel parabile e anche nelle uscite.
Tra le note negative più preoccupanti invece è indubbio che ci sia l’atteggiamento mentale come detto, quello ad esempio che fa sembrare impacciato e troppo disattento un giocatore come Amian che una settimana prima aveva disputato la sua miglior gara in maglia bianca con il Sassuolo.
Non è difficile poi sottolineare come il perdurare dell’assenza di Leo Sena, le ancora precarie condizioni di Bourabia e le vicissitudini, oltre che la giovane età, di Sher, stiano ancora privando la squadra di un regista davanti alla difesa che possa dare una mano alle mezzali nel condire meglio il gioco offensivo.

Rey Manaj – Foto Patrizio Moretti

C’è poi la questione sistema di gioco che se è pur vero che propone un giocatore come Gyasi in grado di fare le due fasi anche in propensione difensiva, non ne ha ancora individuato un sostituto all’altezza nonostante l’abbondanza di esterni in squadra, mentre il duo d’attacco che al momento appare meglio assortito è quello Nzola Manaj.
Proprio li davanti, persistendo il 3-5-2 rischiano di rimanere fuori dai giochi diversi attaccanti, vedremo se Motta andrà avanti scegliendo tra Manaj, Strelec e Verde come seconda punta, o inserirà anche gli altri, fermo restando che a gara in corso si può tranquillamente tornare al 4-3-3 o al 4-2-3-1.

David Strelec – Foto Patrizio Moretti

Di certo le gare con Empoli soprattutto, ma anche di Napoli, determineranno anche le scelte che si andranno a fare in futuro, sta quindi al tecnico cercare di sfruttare al meglio gli elementi che sono più in condizione per tracciare una svolta credibile per il futuro.
Da parte nostra continuiamo ormai da mesi a sostenere che in questa stagione sia più produttivo restare allineati al progetto che cercare a tutti i costi di trovare colpevoli o capri espiatori.
Giunti ormai alla partita numero 17, al netto delle vicissitudini si possono individuare responsabilità, ma in un contesto ancora recuperabile e che non può che migliorare di livello, se pensiamo che sia tutto sbagliato e irrecuperabile già da ora rischiamo di buttare via non solo il bimbo con l’acqua sporca, ma anche il contenitore…

Tifosi all’Olimpico – Foto Patrizio Moretti
Enrico Lazzeri
Enrico Lazzeri
Nato a La Spezia, è il Direttore Responsabile della testata, segue lo Spezia con passione e trasporto dai primi anni '80 prima da tifoso, poi da tecnico televisivo ed infine da giornalista. Per anni Direttore di Astroradio, collabora con Tele Liguria Sud dagli anni 80, attualmente opinionista nella trasmissione Voglia di Spezia al giovedì sera.

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