L’Avversaria – Verona, crisi nera di punti, ma è una squadra viva

Sono nove le sconfitte consecutive del Verona di Salvatore Bocchetti, subentrato da 5 turni, ma la crisi di punti non deve ingannare, perché i veneti sono in buona forma. Domani sarà quindi un match che si preannuncia caldissimo data l’importanza in chiave salvezza per entrambe le contendenti.

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Una sfida salvezza dai cuori forti quella di domani al ‘Bentegodi’ tra Verona e Spezia con due tifoserie molto calde che tenteranno di spingere la propria squadra verso una vittoria che farebbe respirare le classifiche di entrambe prima della sosta per il mondiale.

Il Verona si presenterà a questo match in piena crisi nera di risultati. Sono giunte a nove le sconfitte consecutive degli scaligeri in campionato con la Juventus che ieri sera si è impostata, seppur soffrendo, al ‘Bentegodi’ per 0-1.

I gialloblu hanno cambiato allenatore dopo la nona giornata (sconfitta 2-1 con la Salernitana) passando dalla guida tecnica di Cioffi all’ex difensore proprio del Verona tra le altre, Salvatore Bocchetti.

Quest’ultimo è stato chiamato a guidare gli scaligeri dopo aver allenato prima l’Under18 e poi la primavera gialloblù.

Nonostante il cambio in cabina di regia, il Verona proprio non riesce a decollare, infatti, sono arrivate 5 sconfitte nelle prime 5 uscite con Bocchetti.

Dalla sua il neo tecnico ha la scusante di aver affrontato squadre del calibro di Milan, Roma, Sassuolo e Juve ma sicuramente si poteva fare di più nel match perso 2-0 nell’ultimo weekend con il Monza.

Paradossalmente la stagione del Verona era anche iniziata discretamente bene in linea con l’obiettivo salvezza: nelle prime 5 sono arrivati 5 punti conquistati tra Sampdoria, Bologna e Empoli, cedendo solo alla straripante forza di Atalanta e Napoli.

Poi, però, il rullino di marcia disastroso di cui si è detto sopra e di conseguenza il disperato bisogno di riuscire a battere gli aquilotti domenica.

Passando al lato tecnico-tattico il Verona ha mantenuto sia con Cioffi che con Bocchetti l’assetto che tanto bene aveva fatto con Juric, ovvero il 3-4-2-1. Lazovic e Faraoni a guidare ancora le fasce, vero punto di forza degli scaligeri, la scoperta di un giovane molto veloce e interessante come Doig e a guidare l’attacco il francese ex Venezia Henry abile soprattutto di testa in zona gol.

Purtroppo il Verona post Juric stenta a decollare. La prima ragione, forse quella più importante riguarda il mercato con le cessioni estive di Caprari, Barak e Simeone che hanno prodotto in sostanza l’intero bottino di gol segnati nella passata stagione. A questo si aggiunge qualche acciacco di troppo occorso a giocatori cardine come Faraoni (quasi mai disponibile finora), Lazovic e Ilic.

Venendo ai precedenti il Verona può contare su numeri positivi con gli aquilotti che lo danno vittorioso in tre dei quattro precedenti in Serie A tra cui la cocente sconfitta dello scorso anno per 4-0 al ‘Bentegodi’. Ultimo successo aquilotto nell’aprile del 2017 in Serie B (0-1) proprio a Verona.

Gli scaligeri si presenteranno domenica pomeriggio con quattro assenti Piccoli, Hrustic, Coppola e Faraoni ma per il resto Bocchetti non dovrebbe stravolgere il 3-4-2-1 utilizzato da quando siede sulla panchina del Verona.

Provando a immaginare un 11 di partenza i gialloblù potrebbero presentarsi così: Montipò tra i pali, Dawidowicz, Gunter e Ceccherini in difesa, Depaoli e Lazovic sulle fasce con Doig e Terracciano che al momento inseguono. La coppia di centrocampo dovrebbe essere composta da Veloso e Tameze mentre davanti spazio a Henry supportato da Verdi e uno tra Kallon e Lasagna (in ottimo stato di forma con la Juve).

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