Una vittoria vitale per tenere a galla morale e classifica quella odierna, ottenuta con una seconda frazione di gioco tutta cuore e cattiveria agonistica, quella che serve e servirà tremendamente in questo finale di campionato.
Una magia di Daniele Verde apre le marcature, poi i bianchi si abbassano troppo e ne scaturisce un rigore evitabile, messo a segno da Casiraghi.
Nella ripresa come detto, la svolta, con un possibile rigore per fallo di mano di Masiello, ignorato da arbitro e VAR e il rigore, quello netto, di Cagnano su Cassata che manda dal dischetto ancora Verde al suo settimo gol stagionale.
Nel finale i bianchi reggono bene il tentativo di riagguantare il risultato da parte degli altoatesini e il risultato non cambia più.
D’Angelo parte con un 4-3-2-1 nel quale non ci sono dall’inizio Jagiello, entrerà solo nel finale, e Reca, che risentono di un virus preso in settimana, oltre agli infortunati Di Serio e Kouda.
Nel riscaldamento si infortuna anche Tanco, quindi nei tre dietro ecco Bertola, con Hristov e Nikolaou.
Nel mezzo Nagy e Salvatore Esposito fanno diga, mentre Mateju ed Elia agiscono sugli esterni, con Verde e Bandinelli a dar manforte a Falcinelli, unica punta.
3-5-2 per il Sudtirol di Valente che schiera Peeters al posto dello squalificato Arrigoni, con Odongwu preferito a Rauti in attacco.
L’avvio è favorevole ai bianchi che provano subito a creare problemi agli avversari con la mobilità dei trequartisti Bandinelli e Verde, con Falcinelli pronto ad aprire spazi.
Proprio Falcinelli va a contrastare un recupero palla difensivo costringendo a un rinvio corto, preda di Verde che controlla e poi spedisce il suo sinistro a uscire nell’angolo alto.
Parabola imparabile che non fa che ribadire l’importanza del giocatore nell’economia offensiva della squadra.
Non è finita, dal sinistro dell’attaccante, qualche minuto dopo, esce un’altra parabola insidiosa che questa volta, deviata, finisce sulla traversa.
Con il passare dei minuti però il baricentro aquilotto si abbassa pericolosamente, grazie anche al fitto palleggio degli ospiti, che risulta tuttavia sterile, sino all’imbucata che permette a Davi di mettere in mezzo per l’accorrente Molina, messo a terra dall’intervento di Bandinelli.
Un contatto al limite che l’arbitro Di Marco considera falloso e che il VAR non ha potere di smentire che le immagini a sua disposizione.
Sul dischetto va il solito Casiraghi che realizza sulla destra di Zoet, che non ci arriva per un soffio, il decimo penalty stagionale, dei suoi 14 gol.
Il finale di tempo si fa nervoso e non ci sono molti spunti degni di nota.
Gara che cambierà invece nella ripresa, all’inizio della quale, D’Angelo decide di togliere Bertola piazzando lì Mateju e inserendo Pio Esposito, si passa alle due punte fisiche con Verde che si occupa della fascia destra.
I benefici si notano subito, con Falcinelli che giova dell’ingresso del giovane compagno che gli apre spazi e Verde che tiene in difesa l’elemento più pericoloso degli ospiti Davi.
Quando poi esce Nagy per far posto a Cassata, la dinamicità del centrocampo ne guadagna.
Intanto la Ferrovia ruggisce e i bianchi reclamano un rigore per fallo di mano di Masiello, ma anche in questo caso il VAR decide che non è il caso di richiamare alla review l’arbitro e si prosegue.
Verde si inventa un altro colpo dei suoi su punizione dai venti metri, ma Poluzzi ci mette del suo e devia in angolo.
A forza di spingere in avanti, il Sudtirol si vede solo con un’incursione del solito Davi respinta da Zoet, arriva il secondo rigore di giornata, questa volta a far fallo è Cagnano su Cassata.
Sul dischetto va Verde e realizza con un sinistro chirurgico alla sinistra del portiere, festeggiando sotto la Ferrovia.
Raggiunto il vantaggio, D’Angelo cambia idea su chi mandare in campo e sceglie la prudenza, fuori Verde e Bandinelli, dentro Vignali e Jagiello.
Anche nel Suditirol si prova a cambiare qualcosa, ma rispetto alla prima frazione i bianchi difendoo con più ardore, riuscendo anche a ribaltare spesso l’azione in avanti.
L’ultima mossa del tecnico spezzino è l’ingresso di Gelashvili per Elia che blinda ulteriormente la difesa per un finale che non porta a particolari pericoli dalle parti di Zoet.
Dopo sette minuti di recupero l’arbitro manda tutti negli spogliatoi e si può festeggiare un successo che, visti anche i risultati li sul fondo, risulta ancora più fondamentale.
Ora testa alla Reggiana, con la consapevolezza che, nonostante gli infortuni, gli acciacchi e i limiti, questa squadra se alza il livello agonistico, può dire la sua con tutti.
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