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In queste settimane si è parlato di un ritorno al Coordinamento dei Club della tifoseria spezzina: diverse le voci e i pareri su questo argomento. A questo proposito, abbiamo raccolto i pensieri del Presidente e di alcuni consiglieri di uno dei club più importanti della città, il Club Bragazzi.
In generale, il club non sposa la linea del ritorno al Coordinamento: “Sono stato Presidente del Coordinamento anni fa, ma non è stata un’esperienza positiva, né personalmente, né per il nostro club” – ha dichiarato il Presidente Giulio Zanchetta – il nostro club si rivolge ad una certa “fetta” di tifosi, che vengono in trasferta perché sanno chi organizza i pullman e come si svolgono le cose all’interno“. Zanchetta sottolinea anche l’importanza e la storia del club: “Noi siamo una realtà solida, che esiste da molti anni; con il ritorno al Coordinamento i singoli club perdono di importanza e questo ci danneggerebbe molto, facendo perdere un’identità importante al nostro gruppo“.
Concorde con il Presidente, anche Vasco Calzolari, consigliere del Bragazzi e molto attivo in tutti gli aspetti organizzativi del club: “Noi puntiamo molto sul rapporto con i nostri soci, questo è il nostro punto di forza“. A proposito del legame che si instaura con ogni singolo socio: “Noi non siamo un supermercato, siamo la piccola “bottega sotto casa. Quando organizziamo le trasferte chiamiamo i nostri soci e comunichiamo loro ogni decisione: ci conosciamo personalmente e abbiamo un rapporto di amicizia con ognuno di loro. Se si tornasse al Coordinamento, tutto questo andrebbe perso e noi ne saremmo molto dispiaciuti“.
Sulla solita linea di pensiero anche Enzo Pastanella, socio e consigliere del club Bragazzi da molti anni, che si è espresso riguardo alla tipologia di tifosi a cui si rivolge il club: “Noi teniamo a tutelare il nostro bacino d’utenza: in particolare persone non più giovani, ma anche famiglie con bambini che vengono in trasferta con noi perché conoscono l’ambiente tranquillo nel quale si svolgono i viaggi. Queste persone se venissero spostate in un altro contesto, cosa che potrebbe accadere con il ritorno al Coordinamento, non andrebbero più in trasferta“. La conclusione quindi sarebbe perdere una buona percentuale di tifosi.
Un altro componente, socio e consigliere del Bragazzi, Marco Mazzi, ha parlato della particolarità del club, che si diversifica dagli altri per diverse motivazioni: “Noi ci distinguiamo un po’ dagli altri club, siamo molto attivi, partecipiamo in prima persona all’organizzazione delle trasferte e ci dispiacerebbe molto perdere tutto questo“. E in questo contesto si sono creati anche dei rapporti di amicizia: “Inoltre si è creato un bellissimo rapporto tra di noi negli anni, siamo come una famiglia e non vogliamo perderci e far perdere l’unicità al nostro club“.
Una linea di pensiero compatta, quella del Presidente e dei soci consiglieri del club Bragazzi, che non sono favorevoli al ritorno al Coordinamento. Altrettanto concordi su un altro argomento di grande attualità per quanto riguarda il tema dello stadio: la copertura della Curva Ferrovia.
Il Club pensa che questo tipo di intervento sia utile e necessario per una riqualificazione dello stadio anche in ottica di un passaggio in una categoria superiore. Inoltre sarebbe un incentivo in più per riportare allo stadio famiglie e bambini, ma anche un segno di rispetto nei confronti dei tifosi della Curva che, in caso di pioggia, vivono certamente una situazione di disagio. Una Curva coperta per portare più gente allo stadio, un intervento necessario per poter fare il salto di qualità: per uno Spezia che punta in alto e che sogna in grande, bisogna pensare anche a questo.
