Esperienza e Gioventù, le due facce dello Spezia targato Bjelica – Dal Brasile all’Italia, l’attacco: Nenê e Giannetti

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[ot-caption title=”Garifica SpeziaCalcioNews – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2015/04/esperienza-gioventu-Nene-Giannetti.jpg”]

A settembre 2014 è partito il progetto del “nuovo Spezia” targato MiskovicVolpi: l’obiettivo primario era quello di ringiovanire la rosa e creare un gruppo solido e di prospettiva. C’è voluto qualche mese per vedere i primi risultati, poi il mercato di Gennaio ha scombinato un po’ i piani; ma le linee guida tracciate dalla società sono state rispettate: molti giovani in arrivo, ma anche giocatori esperti per far crescere un gruppo quasi nuovo.

Proprio di questo parallelismo parleremo nella nostra rubrica “ESPERIENZA E GIOVENTÙ“, nella quale metteremo a confronto due giocatori, un giovane e un “vecchio”, per ciascun ruolo. Dopo aver analizzato la difesa e il centrocampo, concludiamo questo viaggio all’interno della rosa aquilotta, analizzando il reparto avanzato.

Ânderson Miguel da Silva, detto Nenê e Niccolò Giannetti sono i protagonisti del terzo e ultimo capitolo: classe ‘83 il primo, classe ‘91 il secondo. Otto anni di differenza tra i due, Brasile e Italia i paesi di origine, ma una cosa li accomuna in questa stagione, l’orgoglio di vestire la maglia dello Spezia.

Due storie diverse, due carriere differenti, ma altrettanto interessati. C’è un allenatore che Nenê non può dimenticare perché gli ha trasmesso tanto e ha segnato in modo particolare la sua carriera: è Massimiliano Allegri. Il tecnico toscano ha allenato l’attaccante brasiliano al Cagliari e, oltre ad avergli dato molto a livello tattico, ha avuto il grande merito di aiutarlo ad imparare l’italiano e ad inserirsi al meglio in serie A, campionato molto complicato per uno straniero. Niccolò Giannetti invece, ha imparato i primi segreti del mestiere di attaccante da Massimo Maccarone: quando il giovanissimo attaccante toscano tra le fila del Siena si avvicinava alla Prima squadra, ha trovato nell’esperto centravanti classe ’79, un punto di riferimento molto importante.

Per un attaccante, ovviamente, è il difensore l’uomo più importante, quello su cui “fare la partita“. Allora sveliamo chi sono i difensori che hanno messo più in difficoltà i nostri due protagonisti. Giorgio Chiellini, difensore della Juventus e della Nazionale italiana, è stato il centrale più duro da affrontare per Nenê, quando quest’ultimo militava nel Cagliari. Mentre Giannetti ha trovato in Sebastien De Maio, attuale difensore del Genoa, il giocatore più difficile da affrontare, quando il francese militava nel Brescia e l’attaccante aquilotto vestiva la maglia del Cittadella.

E secondo i due giocatori dello Spezia, qual è la dote più importante per un attaccante? “Intelligenza e pazienza all’interno dell’area di rigore sono le principali doti che un attaccante deve avere“, spiega Nenê. Mentre per Giannetti la cosa più importante è il “senso del gol“: per un centravanti è fondamentale capire dove finisce l’azione e trovarsi nel posto giusto al momento giusto.

Parola ora a Nenê.

Come vedi i giovani attaccanti di questa squadra e più in generale i giovani centravanti in Italia?
Giannetti, Cisotti e Ciurria sono tutti giovani molto promettenti: si vede che hanno grandi margini di crescita, vista la loro età, ma sono già importanti per lo Spezia. Più in generale in serie A, sono rimasto molto colpito da Domenico Berardi, attaccante del Sassuolo, che secondo me potrà fare grandi cose“.

Pensi ci sia nello Spezia qualche giovane che possa fare una carriera simile alla tua?
Come ho già detto sono tutti ragazzi molto validi, si impegnano al massimo e migliorano di giorno in giorno. Però secondo me Giannetti, più degli altri, ha tutte le caratteristiche per diventare un grande attaccante: ha una grande forza fisica e una buona presenza in area di rigore, doti fondamentali per un centravanti di successo“.

Dall’alto della tua esperienza, ti senti un punto di riferimento per i tuoi compagni più giovani? Quanto è importante avere in una rosa il giusto mix tra giocatori di esperienza e nuovi talenti?
Creare il giusto equilibrio tra esperienza e gioventù penso sia una cosa molto importante e se manca possono crearsi situazioni complicate: lo stiamo vedendo ora a Cagliari, dove secondo me sarebbe servito un giocatore più esperto per aiutare i giovani talenti e salvare la squadra dalla retrocessione. Qui allo Spezia, la presenza del giusto mix è l’arma vincente: io penso che un calciatore giovane e inesperto, possa imparare molto da uno con più esperienza, sia grazie ai consigli che riguardano in campo, ma anche grazie ai suggerimenti di vita “fuori dal campo”, che molte volte sono addirittura più importanti“.

Reputi il tuo anno migliore quello in cui hai giocato al Nacional de Madeira in cui sei stato capocannoniere del campionato o uno di quelli disputati in serie A con il Cagliari?
Sicuramente il mio anno migliore è stato quello a Nacional de Madeira, per tutti i gol segnati e per la qualificazione in Europa League ottenuta: è proprio grazie a quella bellissima stagione che sono arrivato qui in Italia al Cagliari. Ricordo con gioia gli anni passati in Sardegna e proprio con la maglia rossoblu, ho segnato il gol più bello della mia carriera in una partita contro la Juventus“.

Da bambino quando sognavi la tua carriera da calciatore, la immaginavi così com’è?
No, non me la immaginavo assolutamente così. Spesso parlo con mia moglie di questa cosa e le confido che non mi sarei mai immaginato di arrivare a giocare dove sono arrivato e riuscire a farlo proprio in Italia: tutto questo è accaduto anche grazie Dio che mi ha aiutato e mi ha concesso questa opportunità“.

Tocca poi a Niccolò Giannetti.

In squadra con te ci sono due attaccanti molto esperti come Nenè e Catellani: quanto ti hanno aiutato e quanto è importante per un giovane la presenza di giocatori più esperti all’interno di una rosa?
Sicuramente è importantissimo, perché dai giocatori più esperti si ha solo da imparare. Mi trovo benissimo con entrambi: ho giocato abbastanza spesso con Catellani, un po’ meno con Nenê, ma in allenamento ci troviamo molto bene e mi piace giocare anche con lui“.

Hai avuto la possibilità di esordire molto giovane con la maglia della Juventus in una partita di Europa League, segnando anche un gol. Pensi che in Italia si dia abbastanza fiducia ai giovani?
Ultimamente si sta dando più fiducia ai giovani, vista la crisi di capitali investiti nel calcio italiano. Fino a qualche tempo fa non si facevano giocare molto le nuove leve, a meno che non ci fosse qualcuno molto forte“.

La tua formazione si è divisa tra il settore giovanile della squadra della tua città, il Siena, e la Primavera della Juventus. Sulla base della tua esperienza, come giudichi i settori giovanili italiani? Pensi si lavori in maniera funzionale a creare giocatori pronti ad esordire in Prima squadra?
Ci sono tante differenze tra quello che era il settore giovanile del Siena e la Juve: nel club bianconero si lavorava in prospettiva, cercando di creare giovani già pronti da inserire in Prima squadra; a Siena, essendo una realtà più piccola, si faceva quello che si poteva: ovviamente le risorse erano di meno, quindi anche le prospettive erano molto ridotte rispetto al settore giovanile della Juventus“.

Ultimamente il mister ti sta schierando come prima punta, terminale offensivo, ti piace giocare così o preferisci avere un unico partner in attacco(4-4-2 o 3-5-2)?
Mi trovo bene in tutti e due i moduli: potendo scegliere forse con un attaccante vicino mi troverei leggermente meglio, ma adesso il mister ha deciso di utilizzare questo modulo a una punta, quindi va bene così“. Magari una coppia Giannetti – Nenê?Io mi trovo molto bene con lui, come ho già detto; per ora ci stiamo alternando, come vuole il tecnico, però io non avrei nessun problema a giocare con Nenê“.

Qual è il tuo sogno nel cassetto da calciatore?
Il mio sogno nel cassetto è quello di arrivare il più in alto possibile per le mie capacità: chiaramente spero di arrivare il prima possibile in serie A e se questo fosse possibile con la maglia dello Spezia sarebbe davvero bellissimo“.

Giulia Lorenzini
Giulia Lorenzini
Nata a La Spezia, diplomata al Liceo Classico, giornalista pubblicista. Collabora con tuttob.com, prima dell'esperienza televisiva a Sportitalia e quella con la conduzione di uno spazio nella trasmissione Assist Show su Primo Canale. Collaboratrice del Secolo XIX online per la sezione eventi, è redattrice di SpeziaCalcioNews dal 2014.

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