Il commento – Troppe sentenze, troppi tecnici improvvisati, il social fuori controllo

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Una volta c’era il bar, la piazza, il circolo, il tifoso si ritrovava e passava ore a discutere, a carpire notizie, a favoleggiare sul futuro delle aquile.

Altri tempi, altri modi di comunicare, incontri spesso caratterizzati dalla bufala del giorno: il tal giocatore infortunato, la cordata che avrebbe comprato lo Spezia da li a poco, la zuffa nello spogliatoio.

C’era il mugugno alla spezzina, talvolta anche esasperato, ma circoscritto, limitato al gruppetto, al contesto in cui la critica o la boutade veniva pronunciata.

Ora ci sono i social, facebook con i suoi gruppi, le pagine, i profili, twitter, instagram e quant’altro, ci sono i muri, le community che sostituiscono i bar, i ritrovi, le piazze e dove le discussioni rimangono, vengono condivise, si propagano.

Prima il mugugno rimaneva nel gruppetto, ora lo scritto diventa pubblico, raccoglie i “like“, assume importanza o nel caso non la assuma affatto, almeno viene letto.

Si è così sviluppato un nuovo mestiere dopolavoristico, l’allenatore da tastiera, che va ad aggiungersi al dirigente da tastiera, all’amministratore, al politico, al tecnico e continuate voi…

In pochi anni il social è diventato fucina di tuttologi, esperti dei mestieri più disparati, dispensatori di sentenze su tutto e su tutti.

Tanto che i veri esperti, i protagonisti, i personaggi pubblici, difficilmente hanno la possibilità di partecipare a questo baraccone mediatico e chi lo fa, è spesso costretto a fare marcia indietro, travolto dal social stesso, per mille motivi.

Su facebook specialmente, per chi è discusso, diventa difficile confrontarsi, tanto che molti si rifugiano su twitter, lasciando le proprie sensazioni a qualche frase, spesso sin troppo sibillina.

Non ho scoperto l’acqua calda stamani, svegliandomi assonnato, è l’attualità che mi spinge a commentare ciò che avviene attorno alla squadra bianca, a navigare tra pregi e difetti di una tifoseria che, nel corso degli anni, ha cambiato pelle, come quasi tutte in giro per l’Italia, e non solo.

Sono bastate due partite storte, più dal punto di vista dei risultati che del gioco espresso, per scatenare allenatori improvvisati, esperti di tattica, soloni della tastiera, provetti critici giornalistici della prima ora.

Li trovi ovunque, spesso assopiti dalle vittorie, ma pronti a tornare vincitori dopo le sconfitte, ce ne sono tantissimi.

Vittima di tutto questo anche mister Nenad Bjelica, “costretto” a chiudere il profilo personale per l’invadenza eccessiva di certi personaggi da tastiera.

Caso più unico che raro, il tecnico croato, ha sempre dimostrato grande disponibilità nei confronti dei tifosi, sia sul campo che sui social, ma purtroppo è stato costretto a uscire da facebook, mantenendo solo la pagina ufficiale.

Ma non è l’unico lato negativo dei social, la condivisione di chiacchiere e mugugni ha cambiato anche il tifo all’interno degli Stadi, si è perso gran parte di quello che una volta si chiamava “senso di appartenenza“, si sono persi i “valori dello sport”, si pretende di più.

Speriamo che, almeno in casa nostra, le vittorie scaccino i discorsi e rimandino in letargo gli allenatori da social, sarebbe già un grande passo avanti…

Enrico Lazzeri
Enrico Lazzeri
Nato a La Spezia, è il Direttore Responsabile della testata, segue lo Spezia con passione e trasporto dai primi anni '80 prima da tifoso, poi da tecnico televisivo ed infine da giornalista. Per anni Direttore di Astroradio, collabora con Tele Liguria Sud dagli anni 80, attualmente opinionista nella trasmissione Voglia di Spezia al giovedì sera.

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