[ot-caption title=”Fine gara a Vercelli – Foto SpeziaCalcioNews” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2016/01/la-squadra-a-fine-gara.jpg”]
Un respiro importante quello di Vercelli, per una squadra senza guida societaria e con una mare di incertezze tecnico-tattiche. Il minimo sforzo è bastato, ad uno Spezia che aveva maledettamente bisogno di punti. Il limbo resta la nostra terra, e servirà ingranare un altro paio di marce prima di ragionare in termini più ottimistici. Servirà dare continuità di risultati, recuperare giocatori importanti, trovare una condizione fisica accettabile e sistemare la rosa con almeno un paio di innesti di spessore.
Di sicuro, Pulzetti si dimostra di partita in partita un acquisto azzeccato in una zona importante del campo, merce rara ultimamente per questa squadra. Sulle qualità del giocatore nessuno nutriva dubbi: il cambio Pulzetti–Brezovec risponde perfettamente a stringenti esigenze di dinamismo, trattandosi di giocatori simili ma con un passo decisamente diverso. I suoi inserimenti, il suo gioco in verticale, appaiono davvero come una manna dal cielo in questa squadra pensata e sviluppata troppo in “orizzontale”.
Di Carlo, un po’ per necessità, a Vercelli è passato ad un centrocampo a tre dando più solidità ad un reparto apparso in difficoltà non soltanto nella partita contro l’Alessandria, ma da tempo. Un centrocampo, quello a tre, che garantisce maggiore copertura e che avrebbe bisogno, al pari di Pulzetti, di un altro interno con buone doti di inserimento, alla Sciaudone, per intenderci. Altrimenti, come in certi tratti della partita di ieri, si rischia un gioco “piatto” e senza fiammate. Già concedere poco sembra un grande passo avanti, e allo stesso tempo Juande potrebbe beneficiare in futuro di più spazio per la giocata, di un maggiore aiuto nei ripiegamenti e, di conseguenza, di una migliore lucidità in fase di impostazione.
Si attende con fiducia l’inserimento negli undici di Antonio Piccolo, elemento veloce, tecnico e imprevedibile, che può portare a più soluzioni nello scacchiere offensivo di mister Di Carlo. Largo a destra a centrocampo nel 4-4-2, o esterno d’attacco in caso di 4-3-3, potrà dare una grossa mano a tutti, anche in termini di concretezza negli ultimi 20 metri.
In determinate partite, il mister potrebbe perfino tentare la strada del “Falso Nueve”, rinunciare a Calaiò e Nenè (giocatori tutt’altro che in palla) e puntare sull’“imprevedibilità” di brevilinei molto bravi sullo stretto e nel dribbling come appunto Piccolo, Catellani e Situm. Progetti semi-seri di uno Spezia che potrebbe essere, ma che quando avrà recuperato tutti gli effettivi potrà permettersi di variare uomini e moduli a seconda delle partite, e dei momenti delle stesse. Fossilizzarsi su uno schema, probabilmente, non conviene neanche a Di Carlo.
Giorni caldi i prossimi che verranno, in società e di riflesso sul mercato. Si dovranno battere dei colpi importanti, per dimostrare di esserci e di crederci ancora.