Il Pagellone (semi quasi serio) di Vicenza – Spezia

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1-CHICHIZOLA CHICHIZOLA – 6,5 Il Vicenza non inquadra praticamente mai la porta nel corso dei novanta minuti. Certo un paio di palloni accarezzano i pali, tanto che deve fare sfoggio delle sue migliori qualità telepatiche per pilotarli fuori dallo specchio della porta. Missione compiuta, tanto che il suo pomeriggio si può definire di relativo relax, ottimo auspicio per le prossime gare. Mago.
MARTIC – 6,5 Se parlassimo di sorpresa probabilmente saremmo ingenerosi, visto che le sue qualità si erano già viste nel corso del campionato, specie nel periodo in cui era sceso in campo con maggiore continuità. Ma il giovane Sbrissa non se l’aspetta, tanto che nell’intervallo va a piangere da Lerda per chiedergli di cambiare fascia: accontentato. La briga di impensierirlo se la prende Giacomelli, ma non c’è trippa per gatti… Burlone.
VALENTINI – 7 Che sia un professionista esemplare ormai è appurato, ma che diventasse tutto di un colpo anche un difensore affidabile, non era così scontato. Ma la cura Di Carlo lo sta facendo crescere in maniera esponenziale, tanto che gli attaccanti avversari cercano di stargli il più lontano possibile. Ma a Raicevic va male perché è lui che va a cercarlo, fornito di foto segnaletica, concedendogli solo una situazione pericolosa e sovrastandolo sempre. Killer.
TERZI – 7 Partiamo dal presupposto che avrebbe probabilmente bisogno di riposare un po’, ma la penuria di alternative lo costringe a timbrare sempre il cartellino. Tuttavia il suo premio produzione è ormai ampiamente in cassaforte ed inoltre dalle sue parti non ci sono tracce ne di Budimir e tanto meno di Lapadula, quindi gioca in punta di piedi e fa finta di niente. Ma che gli frega, tanto i biancorossi hanno i piedi storti. Impiegato.
MIGLIORE – 7 Dopo settimane di ricerche affannose finalmente ritrova Marietto Situm e il sorriso. Si diverte a prendere in giro Vita che non la prende bene e nel secondo tempo per poco non si vendica scheggiando il palo. Il giardiniere dello Stadio Menti avrà il suo bel daffare per sistemare l’erba martoriata dai suoi scarpini. Irrispettoso.
CANADJIJA – 7 Si dice che l’ex aquilotto Moretti, a fine gara, ripetesse ossessivamente il suo nome non dandosi pace. Com’è possibile che corra così tanto? Si muove talmente tanto che gli avversari se lo perdono e quando rispunta al limite dell’area è troppo tardi per fermarlo. Il gol corona una prestazione da centrocampista completo, se impara ad essere più efficace negli inserimenti sono guai per tutti. Moto perpetuo.
ACAMPORA – 7 Scalpita oggi, scalpita domani, non gli par vero di tornare a zampettare in partita e non ci pensa tanto su quando gli avversari gli concedono lo spazio per far partire la mina. E’ tanto sicuro di far gol che quando la palla entra in rete sta già festeggiando con il parastinco in mano, misteri della fede. San Gennaro.
ERRASTI – 7,5 Fa talmente perdere la testa al mister avversario che Lerda nel dopo gara finisce per straparlare in sala stampa e viene portato via in stato confusionale. Si toglie lo sfizio di aprire le danze alla “Inzaghi“, sfruttando il gradito omaggio dei difensori avversari. Poi si piazza davanti alla difesa sfidando tutta la squadra avversaria, panchina compresa, alla ricerca di un temerario che provi a saltarlo. Ha vinto lui. Minaccioso.
SCIAUDONE – 7,5 I trequarti dei tifosi del Menti, invece che pensare alla partita, scontata, hanno continuato a chiedersi per tutti i 90 minuti per quale motivo uno come lui giochi in Serie B. In realtà forse non lo sa nemmeno lui, tanto che, prima di offrire un assist da Serie A a Canadjija ne sbaglia uno, da Serie C, poco prima. Sottovalutato.
PICCOLO – 7 D’Elia continua a chiedergli il pallone per toccarlo ogni tanto, incavolato nero si avvicina anche alla panchina per chiedere se per caso l’avesse portato lui. Quando il terzino del Vicenza esce dal campo, lo scopo della sua gara termina e chiede anche lui di uscire. Altruista.
CIURRIA – s.v. – Si getta nella partita alla ricerca di palloni vaganti, ma l’arbitro non concede nemmeno il recupero e non riesce a toccarne nemmeno uno. Sfortunato.
CALAIO’ – 7 Grande lavoro per la squadra, tanto che a fine gara chiede l’aumento al DS Fusco. Sponde, giro palla e un gol sfiorato nella sua partita di sacrificio. Esce dal campo con il broncio, perché in cuor suo era convinto che l’arbitro Nasca gli avrebbe negato almeno un rigore. Deluso.
SITUM – 7 Non è giusto, ha gridato Sampirisi ad un certo punto in direzione dell’arbitro, loro giocano con un extra terrestre. In effetti il primo tempo ci riconsegna il SuperMario che conosciamo, un po’ super eroe un po’ extra terrestre. Se poi inizia anche a segnare con più continuità… Illegale.
CATELLANI – s.v. – Vorrebbe incidere, ma la partita è già finita. Alla prossima Andrea. Voglioso.
DI CARLO – 7 Emozioni, emozioni ed ancora emozioni. Gara speciale per lui, concentrato sullo Spezia e contento di aver vinto, anche per evitare le centinaia di messaggi di sberleffo che gli sarebbero arrivati in caso di sconfitta. Si gode la sua creatura da trasferta, quella che non tradisce mai in questo girone di ritorno e che potrebbe essere anche l’arma in più nei play-off. A fine gara è sin troppo generoso con quelli che possono essere definiti come i suoi concittadini acquisiti, parlando di cinismo della sua squadra, ma la gara l’aveva impostata bene e sapeva che i suoi avrebbero vinto. Ora sotto con i cugini, suoi, del Latina.
NASCA – 6,5 Svenimenti, crisi isteriche e attacchi di panico: questi gli stati d’animo di gran parte della tifoseria spezzina nel prendere atto dell’arbitraggio del fischietto barese. Ma è tutto vero. Clonato.
Enrico Lazzeri
Enrico Lazzeri
Nato a La Spezia, è il Direttore Responsabile della testata, segue lo Spezia con passione e trasporto dai primi anni '80 prima da tifoso, poi da tecnico televisivo ed infine da giornalista. Per anni Direttore di Astroradio, collabora con Tele Liguria Sud dagli anni 80, attualmente opinionista nella trasmissione Voglia di Spezia al giovedì sera.

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