L’importanza di essere Djokovic, in questo Spezia finalmente “ruvido”

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[ot-caption title=”Damjan DjokovicFoto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/02/Djokovic-e-Fabbrini.jpg”]

Nell’Era Volpi, lo Spezia si è sempre contraddistinto per avere una cifra tecnica importante.
A questa caratteristica, spesso non corrispondeva eguale cifra agonistica e questo non per mancanza di impegno o di attributi, ma semplicemente per un discorso, appunto, di caratteristiche dei singoli.

Da lontano, in fondo, invidiavamo squadre come il Carpi, il Frosinone o il Crotone che, concedendo qualcosa a livello tecnico, ammazzavano il resto del gruppo in tema di ruvidezza, di gioco sporco, di fisicità e rabbia agonistica.
Ecco la materia all’ordine di studio e di pratica del gruppo di Mimmo Di Carlo; nelle ultime due uscite, contro Verona e Bari, ciò che è saltato all’occhio maggiormente è la superiore dose di cattiveria agonistica nella zona centrale del campo, li dove si fa e si disfa tutto, all’interno di ogni partita.

Dal suo arrivo in maglia bianca, Damian Djokovic è stato elemento al quale il tecnico di Cassino ha rinunciato quasi mai; risulta il più presente, in una girandola di turn over naturale dettato da stanchezze varie, o da recenti cambi di modulo.

L’occhio di Pietro Fusco ci ha visto bene, e di concerto con Di Carlo, ha capito che questa squadra poteva e doveva dare qualcosa di più, che questa difesa, già forte di suo, avrebbe tratto ulteriore forza da un giocatore con le sue caratteristiche fisiche e atletiche.
Perché lui non è solo forza fisica, ha tempi di inserimento importanti e diversi gol in canna da calcio da fermo, materia sulla quale il tecnico aquilotto punta tantissimo.
La sua barriera nel mezzo sul gioco aereo, il suo tacchettare senza troppi complimenti, lo rendono pedina preziosa per tutti, per chi gli sta attorno e chi gli gira alle spalle.
Non difetta in personalità, talvolta anzi eccede, ma questo non può che far bene anche ai suoi compagni più giovani, Maggiore su tutti, e a tutto il gruppo in generale, che ha bisogno di leader in campo.

Probabilmente Di Carlo, eccellente ex lottatore di ogni metà campo, di ogni categoria, si rivede in parte in questo giocatore, sa apprezzarne e valorizzarne l’utilità in una squadra che, oltre che essere a tratti “bella” da vedersi, sta cercando di assumere quella tempra agonistica che le è spesso mancata, non solo quest’anno.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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