Il commento – Un presente da salvare, dietro l’angolo un futuro da non sbagliare

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Non resta che un grosso boccone amaro, ripensando alla serata romagnola. Una piadina indigesta.

Non resta che rimettere nuovamente in un cassetto i propositi più bellicosi, e ricacciar fuori, dall’altro cassetto, i pensieri più umili. Fino al prossimo appuntamento, fino ad un ulteriore prova di maturità. Forse cerchiamo l’impossibile, forse no.
Del resto, l’alternanza degli opposti stati d’animo va cosi, l’abbiamo sperimentata e conosciuta ormai a memoria in questi ultimi anni, dal centro classifica alla via principale per le stelle, senza raggiungerla mai.
Sebbene i Play Off raggiunti e disputati in questi anni, restino un lustro per la nostra società e per questa piazza. Non scordiamolo.

Vorremmo, però, finalmente ritrovarci a sperimentare un nuovo modo di viaggiare, con meno soste, più lineare, consono alla forza di questa rosa e di un allenatore che vanta una carriera non conosciuta dalla stragrande maggioranza dei tecnici attualmente presenti in cadetteria.
Per questo, talvolta, non ci capacitiamo della mancanza di una scintilla a scoppio continuo, noi come tanti addetti ai lavori che guardano dall’esterno.

L’errore marchiano di Mimmo Di Carlo, reo al “Manuzzi” di non aver scongiurato un episodio negativo – quello dell’espulsione di Sciaudone che era chiaramente e pericolosamente nell’aria – ha pesato come un macigno nel secondo tempo aquilotto, proprio in un momento dove lo scacchiere richiedeva zero rischi e forze in massa.
Un errore che segue un periodo non brillantissimo anche per il tecnico di Cassino, perché quando si vince, quando si perde, lo si fa tutti insieme.
Da questa regola non si scappa, nel bene e nel male.

Chissà che davvero, poi, sullo sfondo dei più urgenti problemi di natura tecnico-tattica, non si nasconda anche la mancanza di una figura forte a far da ponte tra la squadra e la società, uno con le spalle larghe, capace di operare a 360 gradi tra le diverse scrivanie di una società che vuole diventare finalmente grande e competitiva ai massimi livelli.
Uno alla Angelozzi, per intenderci, per il quale, ci auspichiamo, Volpi in prima persona si esporrà per riportare qui in riva al golfo; una figura capace di dare manforte a tutti, in grado come pochi altri di far brillare anche quei pochi, eventualmente, spiccioli che saranno giocati al prossimo tavolo del mercato estivo, quando nulla dovrà essere lasciato al caso, consci degli errori commessi nella scorsa sessione.

Meno prestiti, più coraggio e cartellini di proprietà, investimenti sul sicuro, scommesse da lanciare ancora pescando dal nostro importantissimo settore giovanile, riconferma di quei giocatori come Maggiore e Ceccaroni che promettono un ruolo da protagonisti nel prossimo campionato, recuperando Vignali nel suo ruolo naturale di centrocampista, proteggendo e rilanciando Okereke anche come seconda o terza scelta; da sfruttare per quelle che sono le sue caratteristiche da attaccante, da seconda punta, dove ha fatto molto bene nell’anno della Primavera aquilotta.

Pochi accorgimenti, ma profondi.
La piazza risponderà, come sempre, presente ed entusiasta, vogliosa di veder trasformata questa strada piena di sali scendi talvolta meravigliosi e a volte un po’ noiosi, in una litoranea da percorrere con occhi estasiati per tutto il tratto di costa.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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