[ot-caption title=”Damian Djokovic – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/04/Djokovic-1.jpg”]
DJOKOVIC – 7,5 Impressionante il suo impatto nello scacchiere di Mimmo Di Carlo; dal suo arrivo il tecnico aquilotto non ha mai fatto a meno di lui, se non per squalifica. Centrocampista totale e dai piedi buoni, sradica palloni, assist man, pericolosissimo in zona gol, a tratti regista e sicuramente butta-fuori. Uno contro il quale, spesso, sono andati a sbattere i dirimpettai avversari. Tantissima sostanza, tanta qualità. Arrivato all’ultimo mese col fiato un po’ corto, sarebbe fondamentale ripartire da lui in mediana. Giocatori cosi, in serie B, rischiano di fare la differenza.
MAGGIORE – 7 Si prende la scena ed una maglia da titolare dopo i primi mesi in cui i suoi spezzoni di gara non sono passati inosservati al tecnico aquilotto, che ne adora le qualità sia tecniche che caratteriali. Un plebiscito per lui, che cresce ad ogni gara in convinzione ed in giocate. Parla un calcio verticale e rasoterra, la gente del “Picco” si stropiccia gli occhi a più riprese, pare un giocatore dal grande futuro, finalmente fatto in casa al 100%. Cala nelle ultime settimane, potrebbe trattarsi di un fatto fisiologico dopo mesi importanti, vissuti ad alta intensità. Lui e Djokovic, un duo da tenere ancora d’occhio, che si completa perfettamente. Vedremo..
ERRASTI – 6 Lascia tracce solo nella prima parte della stagione, quando Di Carlo affida ancora a lui le chiavi del centrocampo aquilotto dopo una stagione precedente più che positiva. Un infortunio lo toglie di mezzo nella parte centrale della stagione, lui è sempre quello che conosciamo, uno da “Picco” e da battaglia, ma negli ultimi tempi, pur ristabilito, non trova mai il campo. Peccato Jon.
PULZETTI – 6,5 Gioca meno, molto meno rispetto ad un anno fa, ma quando chiamato in causa ha sempre dato il suo contributo. Tanta legna, lui è cosi, avesse qualche stagione in meno sulle spalle e qualche acciacco in meno nel fisico, sarebbe giocatore imprescindibile per Di Carlo. Anche lui trova pochissimo minutaggio nell’ultimo mese, forse ci sarebbe stato bisogno di lui e della sua esperienza in certi momenti delicati. Pazienza. Uno dei pochi leader presenti in rosa, va detto e riconosciuto.
SCIAUDONE – 6 Dopo una prima parte di stagione quasi ai suoi livelli ma con qualche alto e basso pericoloso, paga l’arrivo di Djokovic a gennaio, l’esplosione di Maggiore, ed un nuovo modulo che non è pienamente nelle sue corde, a meno che non si trovi in ottime condizioni fisiche. Peccato, perché il giocatore c’è e su di lui la società e la piazza nutrivano grande fiducia. Ha un carattere particolare, ma sa essere anche un trascinatore, un allenatore in campo. Le sue urla, spesso, arrivano sulle tribune come rintocchi di campane. Tutto da vedere il suo ruolo nello Spezia futuro.
SIGNORELLI – N.G. Fa poco più che la comparsa, dopo anni difficili ad Empoli in cui vedeva il campo a fasi troppo alterne. Stessa cosa qui, forse non è un caso. Non dispiace come impostazione di base, ma forse nessuno ha capito quale sia il suo vero ruolo, la sua vera utilità in questo contesto.
Da questo centrocampo, dunque, qualcosa andrà certamente salvato. Molto dipenderà dal modulo di riferimento col quale si vorrà ripartire. C’è tanta sostanza, forse manca ancora qualcosa a livello di qualità, a meno che Giulio non compi subito quell’ulteriore step che è nelle sue corde. Certamente, almeno nelle seconde linee, qualcosa di nuovo si farà.
