[ot-caption title=”Alberto Gilardino – Foto Ezio Tassone” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/10/Gilardino-1.jpg”]
Lo Spezia torna dalla trasferta del Manuzzi con rammarico per non essere riuscito a raccogliere neanche un punto, quando il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, ma soprattutto con la consapevolezza che in fase realizzativa c’è tanto da lavorare.
Giunti all’ottava giornata i bianchi non hanno ancora segnato in trasferta, e soprattutto hanno collezionato soltanto un punto in quattro gare lontano dal Picco.
In effetti, il reparto d’attacco è stato finora il punto debole di questa squadra.
Eppure da un punto di vista tecnico non si discute, manca però l’intesa giusta tra i compagni di reparto, che ricevono comunque ogni giornata pochi palloni giocabili.
Il gioco si vede, la squadra manovra bene il pallone, anche se fatica a creare occasioni da gol.
Se dunque pochi sono i gol segnati dalle aquile in questo avvio di stagione, per fortuna sono anche pochi quelli concessi dalla difesa, sempre più solida e collaudata.
E’ il reparto che ha convinto di più anche ieri nella trasferta di Cesena.
Da sottolineare c’è la prestazione del giovane Ceccaroni: preciso e puntuale in copertura, si disimpegna con buone doti tecniche, sfiorando addirittura il gol del pareggio.
Al suo fianco Terzi e De Col, formano un trio che finora ha convinto tutti, punto saldo del 3-5-2 di Gallo.
Al comando della difesa, tra i pali, riconfermato Bassi, che, alla seconda consecutiva da titolare, sbaglia sul vantaggio dei padroni di casa, dimostrandosi poco reattivo nell’uscita e sul tiro di Schiavone.
Vignali, Maggiore, Bolzoni, Acampora e Lopez compongono il centrocampo.
Nel complesso positiva la prestazione della mediana, che palleggia per larghi tratti della partita, spesso anche alzando il ritmo e chiudendo il Cesena nella sua metà campo, anche se manca l’ultimo passaggio per mandare in porta l’attacco.
Non entra mai in partita invece Acampora, che particolarmente sotto tono, verrà sostituito nel primo minuto della ripresa da Soleri, con il consueto passaggio al 4-3-1-2.
Poco incisivi, in attacco, Marilungo e Granoche, che isolati in avanti, ricevono pochi palloni giocabili.
Dei due meglio sicuramente l’uruguaiano, lottatore vero, anche se quando c’è da far male manca ancora di concretezza e lucidità.
Dovrà sbloccarsi per ritrovare quella fame sotto porta che lo ha sempre contraddistinto.
Completamente estraneo dal gioco, invece, Marilungo.
Forse acciaccato dai frequenti impegni, dialoga poco con in compagni e non si rende mai pericoloso.
Gli subentrerà Mastinu, che scende in campo col piglio giusto, suonando la carica ai compagni.
Mette in mostra tanta corsa e voglia di fare, alternata comunque a giocate di qualità. Si merita senza dubbio un occasione da titolare.
L’ultimo dei tre cambi arriva a venti dalla fine con l’ingresso in campo del tanto atteso Gilardino.
Gallo tante il tutto per tutto, sostituendo un mediano, Bolzoni, per una punta centrale.
Il bomber toccherà giusto due palloni e il suo ingresso non varrà il pareggio, anche perché le palle-gol create dallo Spezia nel finale, ma nel complesso in tutta la partita, sono veramente poche.
In sostanza, Gallo tornerà dalla trasferta di Cesena, contento per certi versi dell’atteggiamento dei suoi, intenti fin da subito a fare la partita, non invece per il risultato.
Un dato importante che balza all’occhio è quello dei gol fatti: lo Spezia è, pur con una giornata in più rispetto alle altre, il peggiore attacco del campionato con solo 4 realizzazioni in 8 giornate.
E’ vero che la difesa sta colmando le mancanze legate alla fase offensiva, ma da sola non può nulla.
Già dal prossimo impegno Gallo dovrà mettere mano ad un reparto in crisi, potendo fare affidamento definitivamente anche su Gilardino, l’uomo giusto per risvegliare la voglia di gol fra i compagni di reparto?
