[ot-caption title=”Guido Marilungo – Foto Ezio Tassone” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/10/Marilungo.jpg”]
Un approccio al match di questo livello erano anni che non si vedeva in trasferta.
Un uno-due fulminate dopo pochi minuti, sembrava aver incanalato la partita verso il successo esterno.
A rendere più piacevole l’inizio di partita del Liberati, è stato anche il gol scacciacrisi di Granoche, che per un quarto d’ora aveva ritrovato le sembianze del vero “diablo“, smarrite finora in questo avvio di stagione. Per Gallo c’erano tutti i presupposti per imporsi fuori casa per la prima volta in stagione, e invece no, le aquile lontane dal proprio nido non riescono ancora a spiccare il volo.
Mancanza di equilibrio, poca personalità e soprattutto troppa inesperienza costringono i bianchi a tornare a casa senza punti e col morale a pezzi, ma si poteva fare sicuramente di più.
In effetti, la squadra messa in campo a Terni è senza dubbio di alta qualità, ma forse troppo giovane.
Il centrocampo è stato per la prima volta in stagione affidato ai piedi di 3 giovani (Pessina, Maggiore, Mastinu)
Nonostante questo, le scelte di Gallo dopo un quarto d’ora sembravano più che azzeccate.
La svolta arrivava dalla panchina, quando mister Pochesci inseriva al 20′ Carretta, che sulla fascia sinistra farà impazzire Vignali e De Col, dimostrandosi la vera spina nel fianco della difesa bianca: dai suoi piedi passeranno 3 dei 4 gol degli umbri.
Analizzando i vari reparti, poco si può rimproverare a Saloni, esordiente assoluto in Serie B che, nonostante sbagli l’uscita in occasione del pareggio rossoverde, tiene in vita i suoi parando in alcune occasioni.
Ad aver deluso è stata senza dubbio la difesa, o meglio la fase difensiva.
Poco coordinato e reattivo, il trio De Col, Terzi, Ceccaroni, peraltro non assistito bene in chiusura sulle fasce, era in affanno ed ha concesso troppo, soffrendo particolarmente le imbucate sull’out di destra, dove gravitava appunto Carretta, assoluto mvp del match.
Dopo settimane di grande crescita, la fase difensiva, punto saldo della gestione Gallo finora, è stata disastrosa.
La mediana dopo un primo quarto d’ora da manuale, in cui ha dato lezioni di grande calcio, si è spenta, subendo la reazione veemente dei padroni di casa, i quali costringeranno Pessina, Maggiore e Mastinu a svolgere una partita di sacrificio.
Un minimo sospiro di sollievo per Gallo arriverà dall’attacco, che se non altro, si è sbloccato in trasferta. Come tutti gli 11, la coppia Marilungo–Granoche, dopo l’entusiasmante avvio, si isola e quando lo Spezia, abbasserà il proprio baricentro, loro, da lì fino alla fine del match, riceveranno pochissimi palloni giocabili.
C’è rammarico per non aver punito a inizio ripresa in occasione del palo di Marilungo, che sarebbe valso il contro-sorpasso.
Nemmeno l’ingresso in campo di Acampora, Forte e Gilardino e il consueto passaggio al 4-3-fantasia galliano riusciranno a riportare in gara uno Spezia inspiegabilmente crollato fisicamente e mentalmente, sotto i colpi della folle Ternana di mister Pochesci.
Le aquile nel prossimo impegno faranno ritorno nel proprio nido, dove riceveranno un cliente scomodo, il Perugia di mister Giunti, che ferito dalle tre sconfitte consecutive, vorrà vendicarsi.
I bianchi però non potranno fare affidamento su due pilastri del 3-5-2, ovvero Lopez e capitan Terzi, la cui esperienza avrebbe sicuramente aiutato una squadra giovane e orfana in questo come lo Spezia.
Dimenticare Terni, ripartendo dal primo quarto d’ora, sono questi le prerogative su cui Gallo conterà per riportare il sorriso alla sua squadra già dal prossimo turno.
Condizione necessaria sarà mantenere la concentrazione per 90′ minuti e ritrovare la solita umiltà che l’ha finora contraddistinta, mancante invece nella trasferta di Terni.
