Il Commento – Catenaccio e ripartenze veloci, queste le armi per farci male

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[ot-caption title=”Il gol di JallowFoto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2018/03/Gol-di-Jallow.jpg”]

Il collasso casalingo di sabato pomeriggio sotto i colpi del Cesena ci ha permesso di evidenziare chiaramente quali siano i punti deboli effettivi di questa squadra; è stata l’ulteriore conferma di quei limiti, non solo tecnico-tattici, ma forse anche mentali, con cui l’organico probabilmente sarà costretto a convivere per tutto il prosieguo della stagione.
Nelle ultime 10, lo Spezia è risultato sconfitto soltanto in 2 occasioni: rispettivamente contro Carpi e Cesena, due squadre che per la filosofia di pensiero con cui sono state forgiate, possono essere considerate quasi sorelle, sarà dunque un caso? Io dico di no.

Il loro modo di intendere calcio è davvero simile: squadre corte, compatte, molto dense in mezzo al campo, abili nel sfruttare il contropiede e nel giocare sull’errore avversario, più sull’interdizione che sull’impostazione di gioco.
In una parola potrebbero essere definite squadre catenacciare, per carità in un senso tutt’altro che dispregiativo, perché badare più alla sostanza che alla forma ha poi quasi sempre, almeno nel calcio, un risvolto positivo.
Finche dunque Castori continuerà ad imporsi nel nostro stadio, tutto ciò non fa davvero una piega.

La risposta al perché di questa speculare fisionomia tra Cesena e Carpi? Fabrizio Castori, perché, non me ne voglia mister Calabro, ma il suo Carpi pare ancora molto vicino all’impostazione tattica cucitagli addosso stagioni fa dallo stesso Castori, vecchia volpe della cadetteria, capace di portare sempre con se, su ogni panchina su cui siede, la diabolica ricetta di come dettare legge al Picco.
“Potrei chiedere alla lega di giocare più spesso su questo campo
“, ironizzerà addirittura ai microfoni del dopo gara.
Ad ogni modo, da Carpi a Cesena, il suo credo rimane il solito, tradizionale ma sorprendentemente efficacie: “no al tiki-taka, si alla profondità”.
Sconfitti 2-1 al Cabassi, sconfitti 1-2 al Picco contro i romagnoli, stessa prestazione, stesso risultato: troppe analogie, forse non è stato davvero un caso..

Detto questo, a castigarci in entrambe le sfide sono state due ripartenze, con Melchiorri al Cabassi e Jallow al Picco: pertanto, in una coppia di centrali in cui la rapidità non fa certo da protagonista, l’imbucata rimane senza dubbio la nota dolente della nostra retroguardia.. ah, fra parentesi, è ancora la meno battuta della graduatoria.
Tutto questo semplicemente per ribadire quanto lo Spezia pare soffra meno l’intensità di gioco delle squadre che tentino di fare la partita imponendo il proprio gioco, rispetto a quelle che conducano invece una gara d’attesa, coprendosi e ripartendo, anche se il Cesena non è soltanto questo perché ha individualità importanti, con giocatori capaci di dare del tu al pallone: su tutti certamente Jallow, Dalmonte e Kupisz.
A conferma di quanto detto, le parole di mister Gallo a fine gara: “E’ stato un Cesena che ci ha fatto giocare male, andiamo troppo in difficoltà contro squadre di questo tipo”. 

C’è rammarico, perché rispetto alla gara casalinga contro il Venezia, in cui lo sbandamento iniziale sembrava aver aggravato ormai il risultato, sabato alla fine della prima frazione e per gran parte della ripresa, per le aquile la vittoria pareva ampiamente a portata di artiglio.
Dispiace dunque aver interrotto l’imbattibilità casalinga in vita ormai da circa mezzo anno solare, dispiace vedere un Di Gennaro meno sicuro rispetto ad altre circostanze e dispiace anche assistere ad un Picco semideserto in una sfida dalla posta in palio così grossa.
Peccato, ma nessun dramma, sabato prossimo c’è subito per tutti (giocatori e tifosi) l’occasione di rifarsi, di fronte al fanalino di coda Ternana, tornato a farsi sotto nella lotta per la quota play-out, in una classifica che nonostante la sconfitta pare comunque volerci aspettare.
Cogliamo dunque la palla al balzo, per gli ultimi della classe, nessuna pietà..

Leonardo Stefanelli
Leonardo Stefanelli
Nato a La Spezia e Diplomato al Liceo Classico Lorenzo Costa, sta frequentando la facoltà di Lettere Moderne presso l'Università di Genova. Dal 2017 collabora come redattore di SpeziaCalcioNews.

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