Dopo il pareggio casalingo contro l’Ascoli, lo Spezia si prepara ad affrontare la complicata trasferta di Cittadella. I granata, reduci dalla sconfitta nel derby veneto rimediata al “Penzo” di Venezia, militano nelle zone alte della classifica da inizio campionato ed hanno interrotto la loro serie positiva di sei risultati utili consecutivi proprio nella scorsa giornata. Kouamé, Litteri e Arrighini, gli attaccanti più pericolosi tra gli uomini di Venturato, sono autori di quasi la metà delle reti totali messe a segno dal Cittadella. Da uno dei reparti offensivi più proficui della cadetteria ad uno in difficoltà, quello dello Spezia. I ragazzi di Gallo vengono da un periodo non molto positivo, con tre punti conquistati nelle ultime cinque partite: i liguri non vincono in campionato dal 23 febbraio ( Spezia-Salernitana 3-0).
Quest’oggi il tecnico bianco Fabio Gallo ha parlato nella consueta conferenza stampa pre gara presso la sala polifunzionale del C.S. “Bruno Ferdeghini”, analizzando la situazione della sua squadra e tutti i temi cruciali del match in programma domani sera alle ore 20.30 al “Tombolato”.
Come ha vissuto il post partita della gara contro l’Ascoli.
“Le partite le vivo intensamente, è tutta una questione di nervosismo: so di avere grandi responsabilità e io mi gioco tanto tutte le settimane. Subire gol così ha lasciato il segno; la mattina dopo però passa tutto e bisogna ricominciare ad allenarsi con il solito impegno per affrontare il prossimo impegno”.
Un commento sui cambi che ha fatto durante la partita?
“Nel primo cambio l’unico terzino, anche se sinistro di ruolo, era Augello, quindi ho dovuto mettere lui per quello. Poi ci siamo messi a tre in mezzo al campo e ho inserito Bolzoni, scegliendo di non sostituire Mora, seppur ammonito. A metà secondo tempo non mi sono messo a tre in difesa, c’erano due centrali e due terzini in campo: era un 4-4-1. Alla fine abbiamo subito gol su una disattenzione”.
Qual è la situazione fisica della squadra?
“Granoche non è disponibile, ma vuole venire in ritiro e in panchina. Mastinu ha iniziato il suo percorso di riabilitazione. Palladino è rientrato, Maggiore ha giocato in nazionale, ma è disponibile. Pessina invece ci raggiungerà a Cittadella”.
Il Cittadella ha un buon rendimento in trasferta e meno in casa.
“In casa forse si scoprono di più e fanno più fatica: sono una formazione consolidata da anni e organizzata nei minimi dettagli e giocano in maniera spensierata e senza alcuno stress. Sfruttano al massimo questa serenità per fare il meglio; sono arrivati a giocare così grazie ai tanti giocatori che sono rimasti da anni”.
Una serenità che forse manca qui.
“Spezia è una piazza diversa rispetto al Cittadella e qui si sa che bisogna essere preparati a tutto: l’importante che è che io sia sempre lucido per fare le scelte migliori per la partita; la pressione la hanno tutti gli allenatori, si sbaglia e si va avanti. E’ un momento non troppo positivo anche se io posso essere contento della reazione della squadra dopo la batosta di Perugia”.
Un commento sulla terna arbitrale di sabato?
“E’ stato estremizzato ogni episodio: sul rigore la palla non era partita e non mi sembra totalmente così. Le tre giornate date a Mora, probabilmente sono venute dalla reazione nervosa, perché il fallo non mi sembrava così pericoloso. Ci vuole equità e nient’altro: questa squadra ha avuto un solo rigore a favore fino ad ora e mi sembra poco. Ma dobbiamo fare di più e avere un comportamento giusto con gli arbitri che li faccia lavorare in maniera tranquilla”.
A centrocampo ha ritrovato Juande.
“Juande è e sarà una risorsa importante per questa squadra: ha passato un momento in cui è stato in panchina ed è stato molto bravo a continuare a lavorare e farsi trovare pronto nel momento in cui l’ho scelto. Penso che potrà rivelarsi fondamentale nelle prossime partite; domani giocheremo ancora con il trequartista che potrà essere Palladino, Ammari o De Francesco.
Quali sono le condizioni fisiche di De Col?
“De Col ha fatto tutta la rifinitura, vedremo domani se il dolore sarà diminuito. Devo avere la certezza che Filippo stia bene per poterlo schierare: dovrò stare attento e fare le scelte giuste”.
