E’ un pareggio dal sapore agrodolce per lo Spezia, una di quelle occasioni in cui se non vinci in superiorità numerica, per lo più in casa, ti sembra di aver sprecato una ghiotta occasione.
La squadra peraltro ha svolto una partita positiva: “Non ho niente da dire ai miei ragazzi, la prestazione c’è stata” ha detto Marino nel post-gara.
Il punto è che a mancare è stata una buona dose di cinismo.
Perché le occasioni non sono mancate, ne da una parte ne dall’altra è vero, ma è evidente quanto fosse stato quantitativamente superiore il numero di palle-gol create dalle aquile rispetto al Foggia.
“Ai punti l’avremmo portata a casa” ha aggiunto il tecnico aquilotto.
Ma in questo mondo non è così che funziona, nel calcio puoi calciare anche una sola volta in porta e vincere la partita, perché, più che in altri sport, è sempre la concretezza a fare la differenza.
Prendendo il bicchiere mezzo pieno, potremmo dire che, da questa domenica pomeriggio di fine novembre, qualche nota lieta è emersa.
Su tutte, il ritrovato clean-sheet 30 giorni dopo la trasferta incolore dell’Euganeo, a dimostrare quanto il reparto difensivo, nonostante qualche cambio d’interpreti qua e là, si stia piano piano collaudando sempre più.
Oppure il miracolo di Lamanna su Chiaretti, assolutamente decisivo per le sorti dell’incontro. Chissà che, dopo un avvio di stagione non impeccabile, questa parata possa per lui essere un nuovo punto di partenza con la maglia bianca, una rampa di lancio in cui far ricredere tutti delle sue doti, non ancora del tutto espresse. Questo è anche quello che ci auguriamo tutti…
Senza dimenticare l’ennesima prestazione super di Crimi o di Augello, che a suon di movimenti corali e di scambi di assoluta qualità, rendono la catena di sinistra un vero piacere per gli occhi.
Guardando invece agli aspetti meno positivi, subito balza a mente le innumerevoli palle-gol non concretizzate, considerando anche i 25 minuti d’inferiorità numerica del Foggia.
La sostituzione forzata di Galabinov, tra un tempo e l’altro, ha complicato tremendamente il tutto.
Nella ripresa si aveva bisogno di lui, della sua fisicità e del suo colpo di testa, specie quando l’espulsione di Agnelli costringeva il Foggia ad arroccarsi nella propria trequarti.
A quel punto la profondità che ha nelle corde Okereke non era più così necessaria.
Una serie di cross su cross assedierà fino al fischio finale la porta di Bizzarri, ma la retroguardia rossonera non si farà mai cogliere impreparata.
Siamo tutti convinti però, che con l’ariete bulgaro sarebbe stata tutta un’altra storia.
In virtù di questo pari, lo Spezia si ritrova a ridosso dei play-off, a un solo punto dalla zona nobile della Serie B, ora come ora più che mai accessibile.
Sabato ad Ascoli per conseguire il terzo risultato utile consecutivo lontano dal Picco, provando anche, se possibile, a portare a termine il colpaccio.
Vincere al Del Duca sancirebbe, salvo imprevisti, l’ingresso nelle prime 8 posizioni e soprattutto vorrebbe dire lasciarsi alle spalle quell’handicap emotivo e mentale che, per lo Spezia, rappresenta il giocare in trasferta.
Ma l’Ascoli non starà certo a guardare, aspettiamoci dunque una sfida molto impegnativa.
